La Villa Reale di Monza e i “100Vini” del Gruppo Meregalli

Articolo pubblicato a ottobre 2015 su LorenzoVinci.ilgiornale.it (https://bit.ly/2BN7Hm0)

100 sono stati i vini protagonisti dell’omonima manifestazione organizzata dal Gruppo Meregalli, storica azienda nata nel 1856, e divenuta in 160 anni il più grande gruppo di distribuzione di alcolici in Italia.

A ospitare il consueto appuntamento annuale con tutti i loro clienti e produttori, tenutosi il 5 ottobre scorso, è stata scelta una cornice d’eccezione, la Villa Reale di Monza, recentemente ristrutturata e tornata così agli antichi fasti.

Il Gruppo Meregalli non solo ha giocato in casa ma è tornata alle origini, a cinque generazioni fa, quando Giovanni Meregalli iniziò l’attività di vendita di vino a Villasanta, un piccolo paesino nei pressi proprio di Monza.

Ancora una volta Meregalli ha cercato di stupire regalando, a tutti i partecipanti, l’opportunità di degustare il meglio dell’enologia mondiale, garantendo così il successo della manifestazione.

Oltre 250 i prodotti in degustazione, tra vini e distillati, più di 70 aziende presenti con i relativi produttori italiani, francesi e resto del mondo, ma soprattutto oltre 2000 le persone registrate all’entrata, che ha causato in alcuni momenti, un bel po’ di attesa “ai tornelli”.

L’evento nell’evento è stata la presentazione ufficiale in Italia dello champagne Bollinger Spectre Limited edition, il Millesimo 2009, creato appositamente dalla maison francese per celebrare il nuovo film della saga di James Bond.

Per l’occasione è stato anche esposto il preziosissimo “Bollinger SPECTRE crystal set”: un magnum di Bollinger 1988 R.D. custodita in una campana di cristallo firmata Eric Berthés di Saint Louis mitica cristalleria fondata nel 1586.

Oltre a Champagne, anche mille altri nomi da perderci la testa fra le bollicine, i bianchi, i rossi, rhum, gin, whisky, vodka, grappa e anche le birre.

Iniziando dagli spumanti Italiani, Letrari è sempre una sicurezza, ovviamente con il suo 976 Riserva del Fondatore Trento Doc 2005, quasi dieci anni sui lieviti, tra i pochi spumanti italiani a tener testa ai migliori champagne. Di merito anche il Quore Brut Riserva Trento Doc 2008, un po’ fuori dagli schemi classici dell’azienda, oltre ad essere l’unico chardonnay in purezza con una particolare livrea di “presentazione” al pubblico.

Piacevole è stata la sorpresa del crémant della Loira L’Extra par Langlois Rosé Dry di Langlois Chateau, non mi aspettavo un Cabernet franc 100% vinificato in questo modo!

Tra i bianchi francesi uno straordinario Bourgogne Chardonnay 2014 di Domaine Chanson, azienda che si trova nel centro storico di Beaune, nella Côte D’Or, o gli Chablis Premier Cru 2012 Fourchaumes e Montmains di Domaine Laroche.

I nostri si sono ben difesi sia con il “friulano” Bastianich, sia nella versione Vespa Bianco 2013 (45% Chardonnay, 45% Sauvignon, 10% Picolit) che nella versione Plus 2012, dove una parte delle uve è vinificata dopo l’appassimento, sia con un innovativo Vermentino di Sardegna del mitico Argiolas che utilizza il metodo di raccolta Vinex, che prevede la refrigerazione in vigna delle uve.

Per quanto riguarda i vini rossi grande imbarazzo per la scelta, sia per chi rappresentava l’intera Italia, da nord a sud, sia soprattutto per i cugini francesi di Bordeaux o per qualche Pinot nero della Borgogna.

Al nord si è distinto un elegantissimo Pinot nero del Südtirol, il Matan Riserva 2012 di Weingut Pfitscher, che cresce a Montagna, patria “italica” per questo vitigno. Spostandoci a est, una selezione annate storiche dalle Cantine Vistorta della famiglia Brandolini D’Adda, il Merlot Vistorta 2002. Per proseguire nell’altra Toscana, quella tirrenica, con i suoi grandi cavalli di battaglia, il Bolgheri Sassicaia 2012 e il Guidalberto 2013 della Tenuta San Guido, e il maremmano Messiio 2009, un Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Syrah e Merlot della Tenuta Fertuna. Arrivando al tacco d’Italia, con il salentino Nero Selezione Tenute 2010, 70% Negramaro, 30% Cabernet Sauvignon di Conti Zecca e salpando infine verso la Sardegna con il Turriga 20011 del già menzionato Argiolas.

E la Francia? Eccola con il Bourgogne Pinot Noir 2012 Domaine Chanson, ma soprattutto con Chateau Clarke 2008 (Listrac-Medoc) 14/18 mesi affinamento in barrique o con Les Laurets 2006 (Puisseguin Saint Emilion) 18 mesi sempre in barrique entrambi del Baron Edmond De Rothschild ed infine, rimanendo sempre a Bordeaux, due vini che ho particolarmente apprezzato, lo Chateau Cantemerle Grand Cru Classé Haut Medoc 2011, e lo Chateau La Couspaude Grand Cru Classé Saint-Emilion 2007.

Il produttore che reputo il top della serata proviene dal nuovo mondo, e per la precisione dall’Australia, ed è Penfolds che con i suoi “Bin” ha sbaragliato tutta la concorrenza. Superlativi il Bin 407 Cabernet Sauvignon del 2012 e RedWineTrial Barossa Valley Shiraz sempre del 2012.

Con uno sponsor come James Bond, sbagliare il tiro sarebbe stato da … dilettanti!

[Photo Credit: Antonio Cimmino]
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