PDV – WineXmas Pills #21 – CUVAGE ASTI DOCG ACQUESI

Articolo pubblicato a dicembre 2020 su IlProfumoDellaDolceVita.com  (https://bit.ly/3jB7SrF)

Chiudiamo questa lunga avventura su Il Profumo della Dolce Vita che con WineXmasPills ci ha accompagnato in questo mese, una serie di consigli nella scelta della bottiglia di vino giusta da abbinare ai menu delle feste, fino al brindisi finale di domani sera. Eravamo partiti dal Prosecco, il vino italiano più venduto al mondo, e chiudiamo con un ASTI DOCG, lo spumante dolce più conosciuto al mondo. Basti pensare che gli è stato dedicato anche il tipico calice utilizzato per servire gli spumanti aromatici e/o dolci, la coppa Asti.

La scelta non poteva che ricadere su quello che è da due anni consecutivi Campione Mondiale degli spumanti aromatici, incoronato al concorso Champagne & Sparkling Wine World Championships (CSWWC), la competizione (alla sua sesta edizione)  deata dal famoso giornalista e scrittore Tom Stevenson, nata con l’obiettivo di creare un annuario mondiale dei migliori Champagne e vini spumanti.

Stiamo parlando di ASTI DOCG ACQUESI di CUVAGE, un prestigioso riconoscimento per la cantina fondata nel 2011 ad Acqui Terme appartenente al gruppo Mondodelvino che nell’ambito del concorso si è aggiudicata ben tre medaglie d’oro.

Seppur giovane, la cantina in pochissimi anni si è imposta subito all’interno di una denominazione, sì storica e legata alla tradizione spumantistica piemontese, ma per troppo tempo associata a dei classici cliché e pregiudizi sia da parte degli addetti ai lavori sia dei consumatori. “L’Asti è vecchio”, “L’Asti non è moderno”, sono solo alcuni di questi, invece “L’Asti DOCG è attuale, fresco, qualcosa di sempre nuovo, un’emozione che riempie sempre il cuore e l’anima, che si rigenera in continuazione, non è un rapporto stanco tra bottiglia e degustatore. Per noi è una grande responsabilità parlare di Asti, esprime il territorio. Siamo in uno dei territorio favoloso, uno degli arenili più importanti al mondo, e siamo di fronte ad un grandissimo vitigno. Bisogna aver sempre una vena di rispetto quando parliamo di questo vitigno e ci accostiamo ad esso” come tiene sempre a raccontare Loris Gava, enologo di Cuvage, veneto di nascita ma ormai acquese d’adozione.

Loris Gava, Enologo; Stefano Ricagno, Direttore Cuvage e Vice Presidente Consorzio ASTI DOCG

L’Asti pensiero di CUVAGE va un po’ controcorrente, in un periodo storico dove si parla sempre più di cru, di sottozone, di unità geografiche aggiuntive, a meno che non ci sia la necessità di una produzione di nicchia, l’Asti può essere anche rappresentato come un mosaico di tessere da accostare in maniera precisa, per ottenere poi, col passare del tempo e dell’evoluzione in bottiglia, un quadro dove gli incastri dei vari tasselli sfumano e si fondono in un tutt’uno.

Circa una quarantina di selezioni all’interno di una decina di sottozone, e tre situazioni organoletticamente diverse. Le zone più fredde di Santo Stefano Belbo e Canelli regalano finezza, fragranze e timbrano il floreale del vino, da quelle calde di Castel Rocchero, Alice Bel Colle, Mombaruzzo e Strevi si ricavano le sensazioni più opulente, calde, dolci. Infine da Castiglione Tinella, per arricchire il mosaico con un particolare, una componente totalmente diversa dalle prime due, che gioca più sulle note di frutta. Qui è il territorio che comanda.

CUVAGE ASTI DOCG ACQUESI

Proveniente da uve di Moscato Bianco coltivate nei vigneti sulle colline intorno alla città di Acqui Terme, fa parte della linea di vini di territorio a marchio Acquesi.

Da vedere subito, all’atto del versare lo spumante nel calice, è il comportamento della spuma: l’ASTI ha una densità e tenuta della spuma molto interessante, inoltre ha una rottura croccante della bollicina, caratteristiche che evidenziano la qualità della spumantizzazione. Alla vista si presenta di color giallo paglierino con luminosi riflessi verdognoli, la grana del perlage è molto fine. L’olfazione è delicata, si apre su un classico frutto di mela golden dolce, poi vira verso un floreale bianco di acacia che col passar del tempo lascia spazio ad una mineralità iodata. Al palato non è stucchevole, il sorso è agile, assolutamente invita ad una beve continua, seppur è uno spumante dal retrogusto ovviamente aromatico. Un pregevole spumante che nell’equilibrio della sua bocca, nella sua lunghezza e persistenza trova la sua forza. La bottiglia, in stile liberty, è un chiaro omaggio alla città di Acqui Terme, tra i simboli di questo stile in Italia.

QUALI PIATTI NATALIZI ABBINARE

Ottimo da gustare accompagnato a pasticceria secca, crostate o pesche ripiene. Ovviamente anche al classico panettone, meglio se artigianale, o in un abbinamento d’eccellenza con il tiramisù, dove uno dei dolci al cucchiaio più apprezzati diventa una valida alternativa al più tradizionale panettone.

Per gustarlo al meglio servire ad un temperatura di 6° – 8°C nella classica coppa Asti o in un flûte ampio. Ottimo da bere subito.

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Crediti Fotografici: Cuvage S.r.l.

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