VinoNews24 – VentiVenti e la via emiliana al metodo classico
Articolo pubblicato ad aprile 2025 su Vinonews24.it (https://tinyurl.com/44z87anf)
VentiVenti, la giovane cantina familiare dei fratelli Razzaboni, scommette su una produzione interamente dedicata alle bollicine di qualità, dove anche il lambrusco riscopre eleganza, freschezza e profondità, sotto il segno del metodo classico.
In una regione dove il lambrusco domina il panorama enologico e il metodo charmat rappresenta la via prediletta per ottenere bollicine vivaci e popolari, VentiVenti ha scelto un’altra strada. Lo ha fatto in silenzio, con metodo e una visione precisa: dimostrare che anche in Emilia il metodo classico può avere senso. E, soprattutto, può avere voce.
La giovanissima cantina di Medolla, nella pianura modenese, nasce ufficialmente nel 2020, ma l’avventura inizia nel 2014, anno dell’acquisto dei terreni. Dietro il progetto ci sono i fratelli Razzaboni – Andrea, Riccardo e Tommaso – guidati dal padre Vittorio. Hanno scelto di costruire da zero, reimpiantando tutti i vigneti dopo aver estirpato le vecchie viti e ripensato completamente il sistema di allevamento: guyot al posto della pergola, rese basse, scelta mirata dei cloni. Il primo impianto risale al 2016, il secondo al 2019. La prima vendemmia arriva nel 2018, ma è solo nel 2020 che le bollicine dei fratelli Razzaboni approdano sul mercato. Da qui, il nome VentiVenti.
Una produzione dedicata quasi completamente agli spumanti: bollicine metodo classico per scelta, con qualche digressione su charmat, ancestrale e una piccola quota di vino fermo. Una decisione netta, controcorrente, che rivendica un’identità chiara e senza ambiguità.

VENTIVENTI, UN PROGETTO FAMILIARE
La cantina, integralmente gestita dai tre fratelli, nasce da una ferita familiare. Vittorio Razzaboni, dopo un’esperienza conflittuale nell’azienda del padre, vuole scrivere una storia diversa con i figli: “Qui non ci sono gerarchie, ma solo ruoli”. Riccardo si occupa di marketing e relazioni commerciali, Andrea è l’enologo, Tommaso, il più giovane, è ancora in formazione ma già parte attiva del team. I ruoli sono distinti, le visioni talvolta divergenti, ma il lavoro quotidiano consiste nell’armonizzarle.
Oggi VentiVenti conta 70 ettari di proprietà, di cui 30 vitati, su terreni con una forte componente argillosa (45%), bilanciata da limo e sabbia, che assicurano ai vini struttura e mineralità, oltre a un buon drenaggio, fondamentale visto i cambiamenti climatici in atto. Le varietà coltivate sono principalmente autoctone – lambrusco di Sorbara, salamino di Santa Croce, pignoletto – ma anche internazionali: chardonnay e pinot bianco, che si sono adattati bene al microclima locale. La produzione attuale è di circa 70mila bottiglie annue, il resto delle uve viene vinificato come base spumante e venduto a terzi, anche fuori regione. Una scelta precisa: puntare tutto sulle bollicine, con una direzione stilistica ben delineata: vini secchi, freschi, minerali, a basso grado alcolico (11,5% per i bianchi, 12% per i rossi), dosaggi minimi (mai oltre 4 grammi/litro) e solfiti ridotti ai minimi termini (30 mg/l).

IL METODO CLASSICO COME FILOSOFIA
La scelta del metodo classico non è un vezzo, ma una dichiarazione di stile. “Volevamo dimostrare che il lambrusco può essere altro – spiega Andrea Razzaboni, l’enologo di famiglia – L’Ispirazione ci è venuta dalla consapevolezza che una nuova via del lambrusco, – non quello rustico e iperproduttivo, ma fine, asciutto, identitario – era possibile, grazie ad aziende come Cantina della Volta e Venturini Baldini, che hanno aperto la strada”.
VentiVenti aggiunge un tassello in più: l’uso del metodo “solo uva”. La rifermentazione in bottiglia avviene esclusivamente con mosto fresco della stessa vendemmia, senza aggiunte di zucchero o lieviti selezionati esterni. Un processo che richiede rigore e competenza, ma che restituisce vini più coerenti con l’annata e il vitigno. Il tempo sulle fecce è variabile, ma si punta a prolungarlo il più possibile. Attualmente l’affinamento post sboccatura è di sei mesi, ma l’intenzione è arrivare a dodici, compatibilmente con le esigenze commerciali. Inoltre, la sboccatura à la volée avviene con un macchinario automatico, che consente uniformità e precisione nel dosaggio, assicurando che tutte le bottiglie della stessa tipologia abbiano lo stesso residuo zuccherino. I tappi utilizzati sono diam specifici per spumante, una scelta tecnica che permette di mantenere bassi i livelli di solforosa. “Non usiamo il legno, tranne per la liquor d’expédition del pignoletto – precisa Andrea – Una scelta che esalta la purezza del frutto anche se dall’annata 2023 si è deciso che un 5% della massa sarà vinificato in tonneau come vino di riserva, per donare maggiore struttura e cremosità, senza perdere in freschezza.”

NOTE DI DEGUSTAZIONE
La gamma di VentiVenti comprende la “Linea metodi classici”, con ben 5 referenze, oltre a un ancestrale frizzante e un metodo charmat spumante. I vini fermi –bianco, rosato e rosso – seppur prodotti in piccole quantità, all’inizio dell’avventura hanno dato un po’ di respiro alle finanze aziendali, visto gli ingenti investimenti, nell’attesa che il metodo classico fosse pronto per la commercializzazione.
VentiVenti Blanc de Blancs Pignoletto DOC Metodo Classico Brut 2020
Ottenuto da uve 100% pignoletto, raccolte a mano e pressate delicatamente, con una resa del 45%. La fermentazione alcolica si svolge in acciaio a temperatura controllata. Segue un affinamento sulle fecce fini di circa sei mesi, prima dell’imbottigliamento con aggiunta di mosto fresco per la presa di spuma. Il vino matura poi per 30 mesi sui lieviti.
Nel calice si presenta con un brillante giallo paglierino intenso, impreziosito da un perlage fine e persistente. Al naso è elegante e discreto, con sentori di fiori bianchi, mela croccante, agrumi canditi e una delicata nota di mandorla tostata, tratto distintivo del vitigno, qui armoniosamente levigata dalla spumantizzazione metodo classico. Al palato è teso e verticale, guidato da una freschezza citrina che scolpisce il sorso e lo allunga con decisione. Il finale è sapido, quasi salmastro, con un raffinato ritorno alla mandorla amara. Un vino pulito, diretto, dall’identità nitida. La liqueur d’expédition, elaborata con pignoletto vinificato leggermente in ossidazione e affinato in tonneau, apporta un lieve tocco boisé e intensifica il colore, rendendolo più pieno e vivido. La scelta del nome Blanc de Blancs, oltre che strategica, vuole sottolineare con forza il metodo di vinificazione, esaltandolo al di là del vitigno.

VentiVenti Metodo Classico Pas Dosè VSQ 2020
Un pas dosé dalla personalità decisa e ricercata. Nasce da un blend calibrato: 65% pinot bianco, 20% chardonnay e una quota del 15% di lambrusco di Sorbara, che firma il sorso con il suo carattere distintivo. Nessun dosaggio, solo il mosto dell’annata per la rifermentazione in bottiglia. L’affinamento sui lieviti dura 30 mesi, a tutto vantaggio della complessità.
Nel bicchiere si veste di un giallo paglierino dai riflessi dorati. Il naso è netto, preciso: scorza di limone, pietra focaia, crosta di pane. In bocca è affilato, salino, una bollicina finissima sostiene struttura ed eleganza. Secco, essenziale, dinamico: un metodo classico che colpisce per equilibrio e purezza. Il tocco di sorbara aggiunge una guizzante freschezza e una piacevole sapidità, che rendono il sorso irresistibilmente vivace e piacevole.

VentiVenti Rosé Lambrusco di Modena DOC Metodo Classico Brut 2020 / Magnum 2019
Un rosé metodo classico che reinventa il sorbara in chiave raffinata. Ottenuto da una pressatura soffice e lentissima del lambrusco di Sorbara in purezza, per estrarre un delicato rosa tenue. La vinificazione avviene esclusivamente in acciaio; la rifermentazione è in bottiglia con mosto fresco, seguita da 30 mesi di maturazione sui lieviti. Il dosaggio è minimo: appena 2 grammi per litro. Il profumo è finemente fruttato e floreale: ribes, rosa canina, melograno. Al palato è snello, slanciato, con una bollicina cremosa che si deve esclusivamente al leggerissimo residuo zuccherino. La freschezza vibrante e la sapidità tipiche del sorbara attraversano il sorso con un elegante effetto bitter & sweet. Un tannino lieve ma presente dona struttura e coesione, con un finale che ricorda la tensione di un rosso, tra piccoli frutti e fiori.
La versione in magnum (annata 2019), con un anno in più di riposo post sboccatura, si mostra in una veste più intensa: buccia di cipolla con riflessi ramati. Il bouquet si fa più profondo, tra petali appassiti, scorza d’arancia, frutti rossi maturi e spezie dolci. Il sorso è ampio, setoso, perfettamente equilibrato. Il formato magnum amplifica tutto: la bollicina è finissima, l’acidità viva ma integrata, il finale lunghissimo, tra sale, agrumi e un’eco di spezie che ne prolunga l’eleganza.

VentiVenti Rouge de Noirs Lambrusco Salamino di Santa Croce DOC Metodo Classico Brut 2020
La rivincita del lambrusco salamino, inedita e sorprendente. Questo metodo classico in purezza, lontano dagli stereotipi, non cerca il facile consenso: è piacevole, ma mai ruffiano. Il nome Rouge de Noirs, pensato per trasmettere il concetto di spumantizzazione e per nobilitare ed esaltare un vitigno troppo spesso bistrattato. L’80% della massa viene vinificata in bianco, da mosto fiore ottenuto con pressatura soffice e senza macerazione; il restante 20% fermenta in rosso con macerazione sulle bucce per circa 20 giorni. Quasi due anni di affinamento sui lieviti, con sboccatura nella primavera dell’anno scorso. Nessun dosaggio, solo un residuo zuccherino naturale minimo (un grammo per litro), praticamente impercettibile. Alla vista si presenta con un rosso rubino luminoso e una spuma compatta, cremosa. Il naso è intenso e complesso: frutta rossa fresca che vira verso note sotto spirito, violetta, pepe nero e un tocco ematico che aggiunge profondità. Al palato sorprende per equilibrio tra struttura e freschezza. La bollicina è fine, il tannino delicato ma ben presente. Il sorso è sapido, persistente, con un finale lievemente amaricante e più rustico rispetto agli altri metodi classici della linea, per un vino che racconta il territorio prima ancora della cantina.

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