James Magazine – APPIUS 2017, L’OTTAVA SINFONIA DI HANS TERZER

Articolo pubblicato a novembre 2021 su JamesMagazine.it (https://bit.ly/3vtk0kY)

Finalmente APPIUS torna a casa. Dopo la presentazione meneghina del 2019 e la parentesi da remoto dello scorso anno, l’ottava “uscita” del vino da sogno del winemaker Hans Terzer, è stata di nuovo presentata, in occasione del 30° Merano WineFestival, lì dove è letteralmente nata, nella barricaia della Cantina St. Micheal-Eppan ad Appiano sulla Strada del Vino (BZ), dove ininterrottamente dal 1977 Hans, anche presidente dei “Kellermeister dell’Alto Adige-Südtirol”, è enologo e Direttore tecnico.

Ingresso Cantina St. Micheal-Eppan ad Appiano sulla Strada del Vino (Photo credits Klaus Peterlin)

APPIUS (il cui nome è radice storica e romana del nome Appiano) è il SuperSüdtiroler nato otto anni fa con il millesimo 2010. Una cuvée di vini bianchi sognata oltre 30 anni fa da Terzer e diventata in pochissimo tempo uno dei capolavori della cantina leader in Alto Adige.Un progetto enoico che si impone di realizzare anno per anno una rappresentazione fedele dell’annata in corso e di esprimere la creatività e tutta la sensibilità del suo autore, nel selezionare ed assemblare le microvinificazioni delle diverse uve che sin dall’inizio hanno sempre composto APPIUS: Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio e Sauvignon Blanc. Una sorta di alchimia sensoriale dei cosiddetti quattro “vertici d’oro”, i vitigni a bacca bianca più rappresentativi del Südtirol.

Questo SuperSüdtiroler finché ci sarà Hans non utilizzerà mai il Gewürztraminer, nelle sue parole sarebbe troppo facile vincere così, al massimo in un futuro potrebbe utilizzare un po’ di Riesling, e chissà se una piccola anticipazione del suo lavoro di selezione su questo vitigno l’abbiamo provata proprio durante la serata di presentazione.

Hans Terzer, Winemaker e Direttore Tecnico con la collezione completa di APPIUS, dall’annata 2010 alla 2017 (Photo credits Oskar Da Riz)

A comporre APPIUS 2017 oltre alle classiche “selezioni di punta” provenienti dai vecchi vigneti, ed ormai habitué della cuvée, ben metà delle uve giungono da vigne meno utilizzate ma che ben si sono adattate, dimostrandosi più congeniali, nell’affrontare una delle annate più complesse, almeno in Alto Adige, degli ultimi anni. Infatti nell’APPIUS, come dichiarato dallo stesso Hans, troveremo sempre e solo i vini che meglio raccontano l’annata, ma non è detto che questi provengono dalle migliori parcelle in assoluto della cantina.

Meno bottiglie prodotte per questo millesimo 2017 che non arriverà alle canoniche 6.000. Nell’assemblaggio a far la parte del leone è sempre lo Chardonnay con il suo 54%, segue un 24% di Pinot Grigio – è la volta che Hans ne ha usato di più – il Sauvignon Blanc al 12% e per chiudere un 10% di Pinot Bianco. La fermentazione alcolica, quella malolattica (ad esclusione del Sauvignon), e affinamento avvengono in tonneau e barrique, con un terzo di legno nuovo utilizzato. Dopo circa un anno l’assemblaggio definitivo è in tini di acciaio inox, dove APPIUS vi rimane sui proprio lieviti fini per circa tre anni.

Tutto questo è anche raccontato dall’etichetta, sempre realizzata da Life Circus di Bolzano, che vuole proprio esprimere il dialogo costante tra i quattro vitigni, che, seppur distinti nella propria individualità, trovano un’indissolubile armonia nel movimento all’unisono.

La Bottiglia di APPIUS 2017 (Photo credits Oskar Da Riz)

Il ritorno ad Appiano della presentazione di APPIUS significa anche avere la possibilità di apprezzare gli abbinamenti pensati da Hans ai piatti preparati da Herbert Hintner, dal 1996 ininterrottamente insignito della stella Michelin con il suo ristorante Zur Rose di San Michele Appiano, e dal figlio Daniel che da qualche tempo è il suo Sous-chef.

Herbert Hintner, suo figlio Daniel e i piatti preparati per cena nella barricaia di Cantina St. Micheal-Eppan (Photo credits Gabriel Eisath – Stol.it)

DEGUSTAZIONE

PINOT BIANCO SANCT VALENTIN 2019

Il Südtirol, in particolare l’area dell’Oltradige, è diventato il territorio di elezione del Pinot Bianco, un punto di riferimento assoluto.

Frutto di alcune vigne selezionate ad Appiano Monte ed allevate a Guyot su dei terreni ghiaiosi calcarei, con una piccola presenza di argilla, poste ad un’altitudine tra i 450 e i 600 metri. Affina in legno sui propri lieviti fini per 12 mesi, metà in barrique-tonneau e metà in grosse botti di quercia. L’assemblaggio delle due componenti è in acciaio inox, in cui poi riposa per altri 8/9 mesi. In esso l’essenza della forza e della pienezza gustativa abbinata ad eleganza e fine mineralità. In accoppiata al Salmerino marinato, barbabietole e mele antiche.

APPIUS 2014

Seppur specchio di una delle annate più difficili degli ultimi decenni, probabilmente è tra i migliori millesimi di APPIUS prodotti fini ad ora. Come sempre quest’esclusivo assemblaggio vede la netta predominanza dello Chardonnay (65%) a cui si aggiungono Pinot Grigio (15%), Sauvignon Blanc (12%) e Pinot Bianco (8%) che danno vita ad un vino molto elegante, e soprattutto dotato di una finezza ineguagliabile. Sottile e più diretto, meno grasso ma con grandi doti di freschezza. In quest’annata l’impatto aromatico del legno è molto più lieve, anche se a dover di cronaca, una piccola vena lignea è ancora distinguibile, ma lascia ampi spazi ad un frutto ancora fragrante e soprattutto ad una scia balsamica che chiude su note speziate. Il suo sorso lungo, sapido e ben bilanciato è di una piacevolezza quasi infinita. In abbinamento alla Zuppa di cipolle con animelle di vitello e foglio di pasta.

SAUVIGNON THE WINE COLLECTION 2018

Con la prima annata del 2015 questo vino ha dato vita ad una nuova collezione speciale di sole 3.000 bottiglie, The Wine Collection, appunto, realizzata da Hans con l’obiettivo di rappresentare la massima espressione di un monovitigno. L’esordio di questa nuova linea non poteva che essere un Sauvignon, non solo perché Terzer ne è l’indiscusso punto di riferimento, ma perché è il suo vitigno preferito.

Una quarta edizione – in anteprima assoluta e non ancora sul mercato – di una collection che ha messo in pista un metodo di produzione un po’ diverso rispetto alle altre linnee di San Michele Appiano. 3 giorni di skin contact, pressatura soffice, 12 mesi in tonneau, poi altri 18 mesi in acciaio sempre sur lies, a cui ha fatto seguito un periodo di affinamento in bottiglia. Proviene da uno dei vigneti più alti di Appiano Monte, capace di raggiungere ottime maturazioni senza perdere in acidità, inoltre una piccola parte della vendemmia è stata tardiva. I legni utilizzati sono di quarto passaggio per donare quella struttura e fragranza in più, un leggero residuo zuccherino ammorbidisce le sue curve, lasciando intatta quella sua eleganza quasi aristocratica.

Un naso molto fine, verticale, colpisce per la sua discrezione e si svela poco a poco, con quei suoi sentori di uva spina e fiori dolci, una frutta a polpa gialla matura si impone fino a quando è la freschezza degli agrumi che si impossessa dell’olfazione. Un palato vibrante e leggiadro avvolge la ricchezza del frutto, mineralità e sapidità si stagliano su un finale persistente ed entusiasmante. In abbinamento a Orzotto allo zafferano e ricotta affumicata.

APPIUS 2017

Annata spigolosa magistralmente interpretata da Hans, simile alla 2014 anche nelle percentuali di assemblaggio, se non fosse per quel Pinot Grigio maggiormente usato per essersi meglio difeso da grandini e piogge agostane .

Un brillante giallo paglierino dai luminosi riflessi verdolini il suo vestito. Al naso un vero metronomo, scandisce in una perfetta armonia le singole sensazioni delle quattro varietà che son ben riconoscibili. Il suo tratto floreale è caratterizzato da fiori gialli (ginestra e tiglio) e fiori bianchi (biancospino e fiore d’arancio), seguito da una componente fruttata, con note agrumate di mandarino e pompelmo, per poi lasciar spazio ad un finale leggermente balsamico. Al palato è fine, elegante, ma non nasconde quella sua ricchezza sostenuta da una vibrante acidità e da una dinamica venatura minerale e sapida. Un APPIUS completo e intrigante che si incammina ad essere tra i millesimi preferiti del vino da sogno di Hans. In abbinamento ai Medaglioni di vitello con panatura allo “Schüttelbrot”, purea di patate e tartufo, funghi shiitake.

RIESLING THE WINE COLLECTION 2019

Prima assoluta per questo Riesling di The Wine Collection non ancora imbottigliato, e che forse vedrà la luce tra un annetto e più. Solo 700 bottiglie prodotte, spätlese style. Vendemmia tardiva, fermentazione bloccata quando raggiunge una gradazione in alcol di circa 11°/12° ed un residuo zuccherino tra i 35 e i 40 grammi per litro.

Fresco, vivace, molto elegante, al naso la componente zuccherina esalta gli intensi profumi della frutta a pasta gialla, lasciando spazio anche a sensazioni citrine che lo vivacizzano, ed ad un timbro di idrocarburo che lo nobilita. Il palato è opulento, cremoso e leggermente speziato In abbinamento a Variazione di mela cotogna e mirtilli rossi.

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