VinoNews24 – Argea, primo compleanno del gruppo vinicolo nel segno di Artists

Articolo pubblicato a ottobre 2023 su Vinonews24.it (https://tinyurl.com/yvafv678)

Viaggio enologico a spasso per l’Italia con una selezione delle etichette più rappresentative delle tenute Artists di Argea, celebrando il primo compleanno.

È trascorso poco più di anno da quel 29 settembre 2022 quando il gruppo di private equity Clessidra e due grandi storici marchi del vino italiano – Botter e Mondodelvino – creano Argea, il nuovo polo del vino italiano che sta affrontando la nuova sfida dimensionale, primaria leva per essere competitivi sul mercato internazionale.

Argea oggi rappresenta il più importante player privato nel settore vitivinicolo nazionale, conta circa 600 collaboratori, oltre 170 milioni di bottiglie prodotte e 455 milioni di euro di ricavi consolidati nel 2022, di cui il 90% su mercati esteri. La crescita dell’ultimo anno è quasi in doppia cifra mentre il CAGR sugli ultimi tre anni si attesta al 15%. Il nome è un neologismo creato dal sostantivo arte e dal suffisso greco “gea”, terra, i due elementi fondanti del gruppo. L’arte è quella di fare vini di qualità che rappresentano il know-how italiano nel mondo e “gea” simboleggia la circolarità dell’approccio aziendale.

UN VIAGGIO TRA I VIGNETI D’ITALIA

Attraverso il vino Argea rappresenta uno straordinario viaggio a spasso per l’Italia, visto che il suo portafoglio si dipana dal Veneto alla Sicilia, passando dal Piemonte, Emilia-Romagna e Abruzzo, per arrivare in Puglia e con un salto in Friuli-Venezia Giulia. Tanti diversi terroir ad alta vocazione interpretati attraverso grandi vitigni autoctoni come barbera, nebbiolo, moscato bianco, sangiovese, trebbiano, glera, primitivo, montepulciano e nero d’Avola.

Le cantine, ognuna con un proprio sito di produzione, sono Botter a Fossalta di Piave e Là di Motta a Motta di Livenza in Veneto; MGM Mondo del Vino principalmente a Priocca, Cuvage ad Acqui Terme e Ricossa a Castel Boglione in Piemonte; Poderi dal Nespoli a Civitella di Romagna; Barone Montalto a Santa Ninfa in Sicilia; Doppio Passo a Salice Salentino in Puglia; e infine Zaccagnini a Bolognano in Abruzzo, entrata a far parte della grande famiglia Argea lo scorso marzo.

UN PANORAMA DI PICCOLI PRODUTTORI DAI GRANDI NUMERI

Un gruppo nato con l’obiettivo di crescere sia in maniera organica che per acquisizioni, sia nella produzione del valore che nel perseguimento della sostenibilità. A testimonianza un piano di investimenti al 2025 di 50 milioni di euro già deliberato, e la redazione, già per quest’anno, di un bilancio di sostenibilità di gruppo inteso non solo come sommatoria dei singoli bilanci aziendali ma come sintesi dell’impegno del gruppo nel sostenere, vivere, custodire e preservare il territorio, promuovendo una cultura ESG (Environmental, Social e Governance) all’interno di tutte le aziende del gruppo.

Ecco una selezione di otto vini, etichette di punta delle tenute Artists del gruppo: Cuvage, Zaccagnini, Poderi dal Nespoli e Ricossa. Un vero e proprio viaggio enologico nel territorio italiano, dove ad essere protagonisti sono vini di piccole realtà che fanno della tutela del territorio e della valorizzazione dei vitigni autoctoni i propri capisaldi e che più di altri raccontano storie di eccellenza e valore. Un gruppo sì dai grandi numeri ma formato, anche e soprattutto, di piccoli produttori in un modello che unisce storie, esperienze, visioni e obiettivi comuni.

CUVAGE

Casa spumantistica piemontese fondata nel 2011 ad Acqui Terme che interpreta in chiave moderna l’antica tradizione spumantistica nata in Piemonte nel 1895. 86 ettari vitati dal Monferrato alle Langhe in cui si alternano terreni argillosi, ferrosi, marne e rocce calcaree bianche su cui allevano varietà autoctone come nebbiolo, cortese, moscato e brachetto, insieme agli internazionali pinot nero e chardonnay utilizzati proprio per l’Alta Langa DOCG.

Alta Langa DOCG Brut Metodo Classico 2019

Cuvée prodotta con il 70% di pinot nero e 30% di chardonnay, 36 i mesi di maturazione sui lieviti, mentre sono almeno tre quelli di riposo in bottiglia. Caratterizzato da classiche sensazioni di crosta di pane e da una mineralità che ricorda la pietra focaia; in bocca sensazioni citrine ed una cremosità che mantiene tensione. Nel complesso un vino molto fresco, minerale, reattivo ed equilibrato.

Nebbiolo d’Alba DOC Brut Rosé Metodo Classico 2019

Inusuale metodo classico da nebbiolo in purezza che proviene dalle colline di Verduno, lì dove i vini da nebbiolo sono più sottili ed eleganti. Pressatura soffice ed una breve macerazione pellicolare per estrarre un colore rosa provenzale molto luminoso e brillante; maturazione sui lieviti di soli 24 mesi, per dar voce sia al territorio che al vitigno con quel suo profumo di petali di rosa, piccoli e freschi frutti rossi, ribes e fragoline di bosco, ed un accenno di noce moscata. Un vino di un’acidità straordinaria, un palato succoso in cui emergono elementi salini ed un tannino ben stratificato.

ZACCAGNINI

La storia della cantina Zaccagnini inizia nel 1978 sulle colline di Bolognano quando Marcello Zaccagnini decide di mettersi in proprio e dare seguito alla vocazione ereditata dal padre Ciccio.

300 ettari di vigneti in conduzione, di proprietà e dei conferitori, in un territorio prevalentemente montuoso, dal clima continentale e caratterizzato da forti escursioni termiche, dove producono ogni anno circa sei milioni di bottiglie. Oltre alla produzione di vino, la cantina si distingue per il binomio vino-arte, che si ritrova anche nello slogan della cantina, “il vino, arte dell’uomo”, che acquista il suo significato più profondo, non solo perché Simone, figlio di Marcello è tra gli artisti italiani più interessanti del momento ma perché i locali e gli spazi esterni della cantina sono stati trasformati in una mostra permanente con sculture e opere di artisti contemporanei di prestigio internazionale, come: Joseph Beuys, Mimmo Paladino, Pietro Cascella, Diego Esposito, Bizhan Bassiri ed altri.

San Clemente Trebbiano d’Abruzzo DOC 2022

Trebbiano abruzzese in purezza che nasce in una “single vineyard” di un solo ettaro tra il mare e la montagna, in valle Casauria, lì tra Maiella e Gran Sasso dove si incanala il vento che spinge verso le gole di Popoli in direzione Pescara, fino ad incontrare sulla sua strada, appunto, il vigneto San Clemente. Allevamento a pergola, lunga fermentazione ed un affinamento di sei mesi in barrique non tostate. Rispetto agli altri trebbiani della zona ha dei profumi molto sfaccettati, con un’evidente nota floreale, sentori di finocchietto selvatico, spezie fredde come il cardamomo e poi il fieno. La chiusura agrumata ricorda una zest di lime. Presenza e lunghezza al palato, struttura importante grazie anche all’affinamento sulle fecce fini, mantiene quel suo caratteristico profilo citrino e dinamico; un tratto un po’ irruento fa propendere per attendere qualche mese in più in bottiglia prima di goderne appieno.

Chronicon Cerasuolo d’Abruzzo DOC 2022

Un montepulciano al 100% allevato a spalliera e selezionato in un vigneto di circa due ettari. Raccolto leggermente in anticipo ma alla giusta maturità fenolica. Un rosé da pressa con macerazione a freddo e fermentazione a temperatura controllata per non effettuare malolattica. Un vino fine, preciso, profondo, basato su una leggerezza non frivola. L’olfazione ricorda la marasca e l’amarena, emerge con forza l’agrumato. Al palato è succoso, supportato da un’acida freschezza e da note minerali.

San Clemente Montepulciano d’Abruzzo DOC Riserva Casauria 2019

È il primo San Clemente riserva che inizia a virare verso una nuova visione del montepulciano, più moderna, un vino pensato in sottrazione, dove si abbandona l’uso delle barrique per passare a tini di rovere ben più grandi (50 ettolitri), ma sempre nel rispetto del disciplinare. Non più super muscoloso e fermo sull’inerzia ma molto dinamico e reattivo, con un tannino che allenta un po’ le maglie e si fa più leggiadro e versatile. I profumi sono quelli classici della ciliegia, dei frutti neri, con eucalipto e un tocco di china che vivacizzano l’olfazione; bocca strutturata, un frutto molto presente come la sua salivazione, con tanta acidità ed un bel ph.

PODERI DAL NESPOLI

Una storia lunga quasi un secolo, iniziata, in una tipica trattoria romagnola, negli anni ‘20 del secolo scorso dalla famiglia Ravaioli, che produceva vino ad uso dei suoi commensali nella zona di Cusercoli. Nel 1929 il lungimirante capostipite Attilio Ravaioli decide di creare un’azienda agricola dedicata esclusivamente alla produzione e vendita di vino. A metà anni ’80 la sede viene spostata a Nespoli, diventando così Poderi dal Nespoli. La storia attuale dell’azienda si decide nel 2009, quando entra a far parte in Mondodelvino, dando il via ad un progetto centrato sull’innovazione tecnologica e l’ecosostenibilità, nella Valle del Bidente, primo distretto bio-simbiotico in Italia, sulle colline forlivesi nella zona degli Appennini tra il confine con la Toscana e la riviera romagnola. Ed è proprio in questa vallata, da Meldola a Civitella di Romagna che dimorano i 180 ettari di vigneto, per il 70% coltivati a uve rosse, principalmente sangiovese, e per il 30% a uve bianche, soprattutto albana e trebbiano.

Orange Wine Bianco Rubicone IGT 2022

Frutto di un blend di trebbiano e pinot bianco (85%/15%), originale e innovativo che nasce da un “errore”. Un aumento di temperatura incontrollato durante la criomacerazione di un trebbiano, che si voleva produrre “scarico, lo trasforma in un vino macerato tanto complesso quanto intrigante e interessante al naso, con le sue note di mela cotogna e albicocca candita, una fresca venatura balsamica di ginepro e liquirizia ed una chiusura su dolci note di miele d’acacia. Il sorso è intenso, fresco e sapido. Il leggero residuo zuccherino di 3,5 grammi/litro, dovuto ad un breve appassimento del pinot bianco, non intacca la tensione, la pulizia e l’agilità di questo vino. Il persistente finale citrino richiama il cedro e la sua scorza.

Gualdo Romagna DOC Sangiovese Predappio Biosimbiotico 2021

Sangiovese in purezza proveniente da un vigneto di proprietà di tre ettari, situato all’interno della MGA Predappio, che dal 2017 è gestito attraverso il protocollo certificato dell’agricoltura biosimbiotica. Solo acciaio, sia per la vinificazione che per l’affinamento in acciaio. Un sangiovese schietto, di carattere, energico. Al naso ricco di aromi di frutta rossa, con le ciliegie e le amarene che si mescolano con il profumo delle viole, ed una scia balsamica di erbe medicinali e di montagna. Al palato è tagliente con il suo tannino vibrante e reattivo ma ancora leggermente astringente, che può un po’ ammorbidirsi con un ulteriore affinamento in bottiglia.

RICOSSA

Ricossa è una giovane cantina nata nel 2004 nel cuore della Tenuta Ca’ dei Mandorli, in Langa Astigiana, precisamente a Castel Boglione nel mezzo delle aree più vocate di Langhe, Roero e Monferrato. Trae le origini del suo nome da una piccola distilleria fondata dalla famiglia Ricossa, alla periferia di Asti, alla fine del 1800. 80 ettari di cui 74 vitati, disposti in un corpo unico ad anfiteatro naturale che fa da panorama ad una suggestiva barricaia con botti di rovere e barrique, dove affinano i classici grandi vini piemontesi.

Campolibero Barbaresco DOCG Biologico 2020

Il nebbiolo utilizzato per il Campolibero proviene da un vigneto, di circa tre ettari, ubicato nel territorio di Neive su un suolo composto da una morbida marna bluastra. Matura 9 mesi in botti e barrique di rovere, minimo indispensabile per la Docg. I profumi sono quelli del nebbiolo a Barbaresco, note di radici dolci, di rabarbaro accompagnato da un frutto, tutto rosso, fresco e leggero. Molto profondo e strutturato al palato, con un tannino ben presente e avvolgente, senza interruzione di continuità in lunghezza e persistenza. Un vino intellettuale che si presta a un buon invecchiamento.

 

© Riproduzione Riservata

, , , , , ,