Un pugliese pluripremiato alla corte dei “sapori liguri”

Ho già parlato di questa terra, della Puglia, e del suo personalissimo Metodo Classico. A quanto pare questa regione non ha ancora smesso di stupirmi, specie per dove ha deciso di farlo : tra i sapori liguri della superba Genova.

Sapevo che un pugliese di Torre del Vento, quando bazzica Genova, rigenera il suo palato in un delizioso ristorante tra i vicoli del centro, “L’atelier dei sapori liguri”. Gianluca, il mio amico ristoratore, ha il calore giusto per farlo sentire a casa, anche se dall’altra parte dello stivale.

Le etichette di Torrevento sono registrate ormai tra i miei “Bookmarks” preferiti, quale occasione migliore quindi, durante le mie trasferte genovesi, per fare i miei complimenti vis a vis a quest’uomo. Desideravo congratularmi per il lavoro che l’azienda ha fatto e sta facendo per riportare in auge la viticoltura pugliese, per valorizzare pienamente la ricchezza dei diversi terroir e dei suoi vitigni autoctoni. La prova di tale successo sono i 3 bicchieri rossi gambero rosso, al settimo anno consecutivo, attribuiti al suo Vigna Pedale Castel Del Monte DOC Riserva, quest’anno un 2010!

L’azienda si trova a Corato, nelle Murge nordoccidentali, in contrada “Torre del Vento”, ma possiede  altri vigneti sia in Valle d’Itria che in Salento. La sua produzione è incentrata sui vitigni autoctoni pugliesi, in primis il Nero di Troia, Aglianico e Bombino per la Castel Del Monte DOC; Negroamaro, Malvasia Nera, e Primitivo  per le Doc Salice Salentino e Primitivo di Manduria

Interessante sapere che Torrevento con il Vino Rosato “Veritas”, da bombino nero in purezza, ha ottenuto la prima DOCG per un rosato in Italia (Castel Del Monte Rosato DOCG)

Peccato, però, quella sera sono arrivato tardi!

Alla stretta di mano non rinuncio ma la rimando, magari direttamente in loco , nelle Murge, meta sempre piacevole da esplorare, sia per una visita alle splendide vigne, sia alle sue ricchezze storiche. Tra esse emerge imponente il Castel del Monte, (che da il nome alla DOC) la splendida fortificazione, il cui uso e destinazione è ancora oggi oggetto di studi e correnti di pensiero, di forma ottagonale voluto e fatto costruire da Federico II di Svevia nel XIII secolo nell’omonima frazione nel comune di Andria. Uno spunto per chi vuole un’anteprima dei tale capolavoro? Basta guardare una delle facce della monetina da 1 centesimo di euro.

Quella serata però non è andata persa, anzi, ha aperto nuove frontiere!

Alessandro Colla, chef dell’atelier, insieme al fratello Gianluca anime di questo ristorante tra i più apprezzati in città, mi ha subito ‘consolato’ preparando un piatto della tradizione ligure rivisitato con qualche ingrediente della tradizione pugliese.

Il mix che mi si è presentato davanti abbinava la fragranza e l’intensità del Vigna Pedale Castel Del Monte DOC Riserva alla decisione e gustosità delle mezze penne con  cavolfiori, broccoli e battuto di pomodorini secchi, acciuga aglio e peperoncino

Qualcuno penserà che sia un po’ azzardato , ma fidatevi chi l’ha creato ma soprattutto di chi l’ha mangiato!

Vi lascio come solito  con una piccola personalissima scheda di degustazione

Il Castel del Monte Vigna Pedale riserva è un Nero di Troia in purezza con la particolarità di utilizzare una vendemmia tardiva, vinificazione con lunga macerazione, e l’affinamento è sia in Acciaio sia in  Legno, utilizzando delle grandi botti e rispettivamente per 8 e 12 mesi.

Alla vista si presenta di un rosso rubino con dei riflessi porpora, che nel caso di ulteriori affinamenti in bottiglia tendono al granato (almeno questa è la mia esperienza). Al naso si presenta intenso ed elegante, si sentono principalmente le note fruttate (frutti rossi maturi, ciliegie sotto spirito, ribes, lamponi, prugne), speziate (pepe nero e chiodi di garofano) e minerali.

Il corpo è di buona struttura, rotondo anche se il tannino è ancora abbastanza presente, indice che tale vino può ancora evolvere negli anni, il fin di bocca è persistente lasciando principalmente sul palato le note speziate, pepe nero in primis.

Vino pronto, equilibrato, fine con caratteri organolettici in equilibrio tra loro ma in ogni caso ancora con margini di evoluzione

Buona degustazione a tutti

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