Vernatsch Cup 2017, la Schiava di qualità tra tradizione e nuove vie

Il 15 e 16 maggio si è svolta al Vigilius Mountain Resort la quattordicesima edizione del Trofeo Schiava dell’Alto Adige, idea, lanciata da Ulrich Ladurner, Othmar Kiem e Günther Hölzl, nata per promuovere la Schiava di qualità e dimostrare ancora una volta la grande versatilità di questo vino.

A differenza degli anni precedenti, i vini non sono stati premiati in base alla zona d’origine, ma semplicemente sono stati suddivisi in due grandi categorie: tradizione e nuove vie. Sotto tradizione s’intende la classica buona Schiava le cui caratteristiche sono bevibilità, croccantezza, eleganza e giovinezza. Nella categoria nuove vie le Schiave che vogliono esplorare nuovi territori, che includono quei vini che fanno della longevità, complessità , complessi e timbro del terroir il loro punto di forza e riconoscibilità.

10 le “Schiave dell’anno 2017” selezionate da una giuria di giornalisti, enologi, sommelier ed esperti tra i 95 campioni in gara.

Nella categoria “Tradizione”:

Nella categoria “Nuove vie”

  • Alto Adige Schiava Vecchie Viti di Gschleier 2015 – Cantina Girlan
  • Donà Rouge 2011 – Hartmann Donà
  • Alto Adige Santa Maddalena classico Moar 2015 – Cantina Bolzano (eletto anche come il preferito da una giuria di semplici appassionati).
Da dx: Stefan Filippi (Cantina Bolzano), Stefan Kapfinger (Cantina Merano), Thomas Scarizuola (Baron di Pauli), Florian Gojer (Glögglhof), Stefan Ramoser (Fliederhof), Hannes Andergassen (Klosterhof), Hartmann Donà (Donà), Othmar Donà (Cantina Cortaccia), Oscar Lorandi (Cantina Girlan).

Come “Ambasciatore della Schiava 2017”, scelto tra persone o posti che svolgono un ruolo particolare nella promozione della Schiava Alto Adige, è stata premiata l’iniziativa Kalterersee-Charta di wein.kaltern, perché promuove in senso chiaro e in modo sostenibile la Schiava di qualità.

Momento culminante del Trofeo Schiava dell’Alto Adige è stato il Galà della Schiava. Qui si è dimostrata la versatilità di questo vino in abbinamento con le prelibatezze dalla cucina del Vigilius, capitanata dallo chef Matteo Contiero. “La Schiava è un vino della tradizione che oggi è sempre più moderno per le sue caratteristiche di leggerezza e piacevolezza” ha sottolineato Othmar Kiem, giornalista enogastronomico e organizzatore del Trofeo.

Per ulteriori informazioni: www.vernatschcup.it

 

Fonte: Ufficio stampa del Consorzio vini Alto Adige – Fruitecom
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