VINOWAY – Summa 2019, una travolgente energia divin…o!

Articolo pubblicato a aprile 2019 su Vinoway.com (https://bit.ly/2oeSPtL)

“È stata travolgente l’energia positiva che ha inondato Summa quest’anno. Lo scambio intenso e il confronto tra i vignaioli ed il pubblico in un’atmosfera familiare e rilassata rendono Summa un evento dal quale si riesce a trarre sempre ispirazione e nuove idee per il nostro lavoro”. Con queste parole Alois Clemens Lageder, delinea tutto quello che questo manifestazione rappresenta, ossia, confronto, condivisione di valori, di idee, di opinioni, in un contesto piacevole, rilassante, dove sì il vino è protagonista, ma lo sono soprattutto i produttori con le loro personalissime filosofie di vita.

Ideata e organizzata da suo padre Alois Lageder, la 22esima edizione è andata in scena lo scorso 6 e 7 Aprile ed ha visto  la partecipazione per la prima volta di oltre 100 produttori di vino provenienti da 10 paesi diversi (Italia, Francia, Cina, Nuova Zelanda, Portogallo, Germania, Austria, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovenia), invitati personalmente da Alois presso le tenuta di famiglia Casòn Hirschprunn e Tòr Löwengang, nel piccolo borgo di Magrè, lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige.

Gli oltre 2.200 visitatori internazionali sono stati coccolati dalla famiglia Lageder, tutta presente, con in testa la giovane sesta generazione, Alois Clemens (che guida l’azienda insieme al papà), Anna (che da diversi anni si occupa dell’organizzazione di Summa) e Helena (la piccola della casa, che dallo scorso anno è responsabile dei mercati internazionali) sotto ovviamente lo sguardo attento di papà Alois e quello dolce di mamma Veronika.

Ad ammaliare gli ospiti ci hanno pensato gli incredibili vini in degustazione. Ed ecco quindi le cantine e le etichette che ci hanno convinto e sorpreso di più.

Classico inizio molto sparkling con gli Champagne Pol Roger, Brut Reserve e Pure Extra Brut, 4 anni sui lieviti, un perfetto equilibrio tra Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay, e non solo nella composizione della cuvée in parti uguali.

Si passa alle bollicine italiane di Torre degli Alberi, azienda agricola di proprietà della famiglia Dal Verme, situata sulle alte colline dell’Oltrepò Pavese (500m slm). 4 ettari di Pinot Nero, 20mila bottiglie prodotte, tra cui un Charmat 2014, 9 mesi sui lieviti e oltre a 4 anni in bottiglia che gli hanno dato la forza di evolversi quasi da metodo classico, per quanto è fine il perlage ed intenso il suo sentore di crosta di pane. Notevoli sia il Cruasé 2014 sia il Pas Dosé 2015, entrambi dotati di una acidità tagliente, seppur il Pinot Nero è stato vendemmiato solo dopo aver raggiunto una corretta maturazione fenolica.

Proseguiamo con il Trento Doc Brut De Tarczal. Chardonnay in purezza, 48 mesi sui lieviti per un metodo classico molto fragrante e sapido. Della stessa azienda il Belvedere 2013, Pinot Bianco (30%) e Incrocio Manzoni (70%) dai vigneti terrazzati più alti (oltre 500m slm). Un lungo affinamento che lo spinge quasi verso le note del riesling, sorso potente ma fresco. Chiudiamo la batteria dell’azienda di Isera con il Pragiara 2016, un Supertrentino da Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot, intenso al naso con classiche note di piccoli frutti neri e nuance vegetali. Vino scalpitante, dal tannino poderoso che ha bisogno ancora di tempo per esprimersi ai massimi livelli.

A Bibbona (Li) su terreni molto simili a quelli ghiaiosi della vicina Bolgheri, crescono il Cabernet Sauvignon (60%), Montepulciano (35%) e Alicante (5%) del Baldoro 2015 di Agricola Sada. Come bere il meglio della Costa Toscana a meno di 15 euro!

L’anno scorso ci eravamo riproposti di riassaggiare il Loto di Villa Santo Stefano, poiché, anno dopo anno, il vino del sogno e dell’amore di Wolfang Reitzle e sua moglie Nina Ruge per le colline di Lucca, ci entusiasma sempre di più. La composizione dell’annata 2016 è rimasta immutata (50% Cabernet Sauvignon, 40% Merlot, 10% Petit Verdot) così come la sua suadente trama tannica e l’innata eleganza.

N*Anticchia 2015 è l’Etna Doc Rosso (Nerello Mascalese 97%, Nerello Cappuccio 3%) fortemente voluto da Paolo Caciorgna che nel 2006 lancia il nuovo progetto dell’azienda di famiglia Pietro Caciorgna. 3 ettari di vigneti con alberelli quasi centenari, 15/18 mesi di permanenza in legni piccoli (barrique e tonneau), fermentazione malolattica e ulteriori 18 mesi di affinamento in bottiglia.

Stregati dal Petruna Anfora 2017, Sangiovese in purezza de Il Borro che trascorre un anno in anfora a contatto con le buccie. Complessità, eleganza, e tipicità che non ci aspettavano. Una vera sorpresa in questa Summa 2019!

Alla fine degli anni ‘80 Grotta di Castro, nella Tuscia, diventa il “buen retiro” dei coniugi Mocca e Fritz Metzeler, incantati e irresistibilmente attratti da un magnifico paesaggio scelsero di fermarsi lungo le sponde del Lago di Bolsena, acquistando alcuni terreni. Oggi Villa Caviciana conta 20 ettari di vigneti, 34 ettari di oliveti e 86 ettari di bosco dove vivono allo stato brado i maiali Mangalizza e pascoli dove crescono le pecore Zackel, una antica razza ungherese in via di estinzione. Ed i vini, con quei nomi che fanno riferimento agli incontri tra i poeti di lingua tedesca (Goethe, Mann, …) e l’Italia? Lorenzo 2018, un inedito Blanc de Noir metodo Martinotti da Aleatico in purezza, Faustina 2014 un potente e opulento taglio bordolese da Cabernet (Franc e Sauvignon), Merlot ed un po’ di Marselan. Infine l’anteprima Passione del Avvocato 2015, Cabernet Franc in purezza dedicato a Fritz, fine, delicato e dalla piacevolissima beva.

Il Vistorta Merlot 2013 è praticamente l’insieme di 16 vini diversi. Anteprima (uscita prevista in autunno) a rappresentazione di 16 vigneti dedicati esclusivamente al vino simbolo dei Conti Brandolini d’Adda, che non solo sono vinificati separatamente ma per ognuno si utilizzano tempi e metodi personalizzati. Il risultato è un Merlot di gran pregio con i suoi accenni leggermente affumicati, sentori di frutta rossa delicatamente sotto spirito e ricordi di caffè e cioccolato. Palato potente, leggermente speziato, tannino marcato ma già setoso e ottima persistenza.

Per far pace col Sangiovese bisogna andare a Radda in Chianti è provare Uno 2016, una delle massime espressioni di Sangiovese in purezza di Tenuta di Carleone. La mano è di quel Sean O’Callaghan, detto il Guercio, che dopo 25 anni a Riecine, ha deciso di dedicarsi a questa piccola cantina artigianale. Una cuvée di tutte le migliori parcelle di Radda, fermenta in cemento ed in tini aperti. Lunghe macerazione, tra i 40 e i 60 giorni, matura 18 mesi in tonneau nuovi per il 10% e per il resto in cemento e acciaio. Come si legge anche sulla retro etichetta, la vera essenza di Radda in Chianti da bere subito o da dimenticare in cantina.

Di Nittardi, l’azienda vitivinicola del Chianti Classico, proprietà della famiglia Femfert, che vanta una lunga tradizione artistico-enologica e che nel 1500 fu addirittura di Michelangelo Buonarroti, segnaliamo Nectar Dei 2014 il classico assemblaggio bordolese con Cabernet Sauvignon 60%, Petit Verdot 25% e Merlot 10% (il restante 5% è un segreto di Famiglia) proveniente da vigneti di proprietà situati in Maremma. 24 mesi in barrique (30% di primo passaggio), 6 mesi in cemento per assemblare le 4 varietà e 12 mesi in bottiglia. Note mature di piccoli frutti rossi e neri, sentori di macchia mediterranea che ritroviamo al palato che donano una verve mentolata che allunga il sorso e slancia una struttura alquanto possente. Tannino rotondo ed elegante.

Per Giovanni Bulgari il vero lusso è vivere in campagna, così con il padre Paolo acquista nel 2004 la tenuta Podernuovo a Palazzone sulle colline intorno a San Casciano ai Bagni, estremità meridionale della provincia senese al confine con Umbria e Lazio. Decide di reimpiantare i vigneti ormai abbandonati con Sangiovese, Montepulciano e Cabernet, soprattutto Franc. E forse ispirandosi alle espressioni di altissimo livello di Cabernet Franc in purezza spuntate negli ultimi vent’anni in Toscane che nasce Argirio 2015, un IGT Toscana che fa dell’eleganze e dell’armonia i suoi punti di forza. A dir poco sontuoso, stupisce per la sua vena balsamica e per la sapidità. Prezzo decisamente accessibile.

Tra gli altri assaggi segnaliamo il Tenuta di Valgiano Colline Lucchesi Doc 2015, blend di Sangiovese (60%), Merlot (20%) e Syrah (20%). Un vino che esaudisce qualsiasi desiderio enoico. Eleganza, finezza aromatica, fragranza, persistenza, avvolgenza e suadenza dovuta sia alla fittissima trama tannica che alla maturità e morbidezza degli stessi. Lascia il ricordo della dolcezza della frutta matura, un sapore speziato ed una scia di freschezza agrumata. Oltre al Nambrot 2016 di Tenuta di Ghizzano. Merlot (60%), Cabernet Franc (20%) e Petit Verdot (20%), matura 18 mesi in barrique di rovere francese di 1° 2° e 3° passaggio e prende il nome dal fondatore della famiglia Venerosi e che visse nell’ 830. Un vino a rappresentare la potenza, il calore e il carattere delle Terre Pisane.

Attenzione che i Cinesi stanno arrivando, anche grazie a Château Changyu Moser XV, nata nel 2013 dalla collaborazione tra Changyu e la 15ª generazione della famiglia Lenz Moser. La cantina si trova a Ningxia, nuova regione del vino che punta a diventare il punto di riferimento della produzione asiatica. Interessanti i due Cabernet Sauvignon in purezza, il Moser Family 2015 (2 anni in barrique usate) e il Gran Vin 2105 (2 anni in barrique di primo passaggio). 600.000 bottiglie prodotte e prezzi non proprio da debuttante (30 e ben 70€).

Al Conte Graf Ferdinand von Thun di Château de Frausseilles piace vincere facile, visto che può permettersi come annata più giovane in commercio la 2010. Ha deliziato così i presenti con i suoi rossi in purezza. La Maze, un Merlot profondo, ricco, denso e dal tannino molto fine. La Tarabelle, il Syrah, piacere dei 5 sensi, dalla lunghezza infinita e La Cabane, il Cabernet Franc potente ed equilibrato allo stesso tempo. Tutti e tre trascorrono 4 anni in barrique di 2° e 3° passaggio e 4 anni in bottiglia.

Dalla Mosella i Riesling in purezza di Melsheimer, con il simpatico PetNat Rurale 2017 rifermentato in bottiglia grazie allo zucchero residuo delle prima fermentazione. Molun 2017, il classico e tipico Riesling secco della Mosella, fine e raffinato. Lentum 2015 è quello barricato, elevato per 3 anni in botti di rovere da 1.000 litri, dai sentori più floreali, frutta matura e rotondità al palato. Un Riesling indubbiamente molto “minerale”. Il flight dalla Mosella si chiude con la vendemmia tardiva Schäf Spätlese 2017, 75 g/l gli zuccheri residui, buon corpo ma molto scorrevole al palato. Ottimo potenziale di invecchiamento.

M. come Michel, Chapoutier. Vini iconici della biodinamica prodotti sulla collina dell’Hermitage nella Valle del Rodano, Le Pavillon Syrah 2011 e De L’Orée Marsanne 2011. Note affidate a Robert Parker visto che a questi vini ha assegnato 100 e 99 punti. Le Pavillon: “Incredibilmente profumato, lampone, mora, liquirizia, spezie tostate e nuance floreali. Profondo, ricco, massiccio ma senza spigoli, tannino finemente levigato che emerge e ne incornicia la trama. Longevità che dovrebbe attestarsi tra i 20 e i 30 anni.” De L’Orée: “Da vecchie viti di oltre 80 anni, questo vino possiede un corpo strepitoso, con una texture e una ricchezza impressionanti incorniciate da una vibrante acidità. Al naso olio di fiori, agrumi, ananas essiccato e polvere di gesso. Sarà ancora migliore gli anni a seguire e non invecchierà praticamente mai. Ma non c’è nulla di male a bere questa bellezza in gioventù”.

Bernhard Ott in Austria (e non solo) è sinonimo di Grüner Veltliner, che nella regione del Wagram, si esprime ai massimi livelli, evidenziando rispetto agli altri cloni e terroir, una maggiore finezza gustativa, una miglior struttura ed una impareggiabile eleganza. Fass 4® 2018 – Edition 30 Jahre è un edizione speciale per festeggiare i 30 anni del vino più conosciuto e venduto di Ott. Prodotto per ricordare il padre, è una cuvée che proviene da diverse piccole parcelle intorno a Spiegel e Rosenberg, vinificate separatamente. Sentori di mela, zest di limone ed erbe selvatiche. Succulento al palato, acidità ben integrata ed un finale agrumato richiamano un altro sorso. Ried Feuersbrunner Rosenberg 2017 è un Grüner Veltliner potente ed eccezionalmente longevo, grazie alla caratteristiche del vigneto Rosenberg. Al naso un susseguirsi di sensazioni che si alternano e si rincorrono, la freschezza degli agrumi, la dolcezza della frutta esotica, la vena balsamica delle erbe aromatiche. Il sorso è lungo e sapido.

Numerose le degustazioni verticali di vini pregiati di produttori presenti organizzate durante questa due giorni, come ad esempio quella di Monteverro, la giovane cantina che si trova ai piedi del borgo medievale di Capalbio, in Maremma, di Julia e Georg Weber che in sole 10 annate ha raggiunto risultati eccezionali e compete nel mondo con i migliori, anche grazie al giovane enologo Matthieu Taunay, originario della Loira, che prima di stabilirsi a Capalbio nel 2008 per la prima vendemmia, ha girato il mondo accumulando prestigiose esperienze in Napa Valley, Sudafrica e Nuova Zelanda. A tenere la masterclass Eros Teboni, Miglior Sommelier del Mondo Wsa 2018, che ha personalmente selezionate le 5 annate del Monteverro, il premier cru bordolese della cantina (Cabernet Sauvignon dal 35% al 45%, Cabernet Franc 30-35%, Merlot 15-25%, Petit Verdot 5-10%), che in assemblaggio si adegua alla bontà dell’annata. La scelta per Eros è stata abbastanza facile da fare, conosce molto bene Monteverro, visto che nel 2013 ha effettuato uno stage curriculare in azienda per completare il suo percorso di studi in enologia. Ecco il nostro giudizio. 200896/100; 201095/100; 201294+; 201495+; 2016 (in uscitia tra 2 anni), in prospettiva raggiunge una valutazione di 96+!

Quest’edizione di Summa è stata anche l’occasione per vedere il nuovo look grafico della linea dei Vitigni Classici di Tenuta Alois Lageder. Ogni etichetta a simboleggiare uno dei loro 14 valori fondamentali, che incarnano non solo la filosofia aziendale ma quella di un’intera famiglia dedita al vino, rappresentati graficamente con alcuni elementi naturali presenti in vigneto o in cantina. Biodiversità, creatività, minuziosa cura dei dettagli, pazienza, curiosità, sperimentazione, famiglia e identità, artigianalità, autenticità ed altri.

Come ogni anno la famiglia Lageder ha voluto devolvere 10 euro a persona alla Onlus Casa della Solidarietà di Bressanone, che si occupa di persone bisognose da ormai 16 anni.

Un unico appunto da fare sull’organizzazione della manifestazione: non si può attendere un anno prima di poter partecipare di nuovo ad una nuova ed entusiasmante edizione di Summa!

[Photo Credit: Antonio Cimmino; Luca Guadagnini; Gregor Khuen Belasi]

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