PDV – WineSummer Hits #20 – CEMBRA CANTINA DI MONTAGNA, OROROSSO DOSAGGIO ZERO TRENTODOC

Articolo pubblicato a luglio 2021 su IlProfumoDellaDolceVita.com  (https://bit.ly/3zGboIK)

Dalle bollicine dell’Alta Langa a quelle dolomitiche trentine: WineSummerHits #20 ci fa conoscere gli spumanti metodo classico Trentodoc e una delle sue cantina, Cembra Cantina di Montagna.

Anche per le Bollicine di Montagna parliamo di una trama secolare che inizia con un nome che farà la storia del metodo classico italiano, quel Giulio Ferrari, giovane enologo di Trento, fresco di diploma all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, che inizia a girare l’Europa per ampliare le sue conoscenze e continuare a studiare. Un viaggio che termina, specie dopo aver visitato la Francia, con la consapevolezza che il territorio trentino non fosse poi così diverso da alcune area della Champagne, e pensa quindi che anche in questo territorio si potessero produrre degli ottimi spumanti.

Così nel 1902 produce le sue prime 200 bottiglie, negli anni a seguire anche altre cantine seguono il suo esempio, portando il metodo classico trentino a diventare uno degli spumanti più apprezzati al mondo, sia dagli appassionati bevitori sia dalla critica.

Non a caso il Trentodoc ogni anno è lo spumante più premiato d’Italia al Champagne & Sparkling Wine World Championships, il prestigioso concorso internazionale, ideato dal famoso giornalista e scrittore Tom Stevenson. Nato con l’obiettivo di creare un annuario mondiale dei migliori Champagne e vini spumanti, l’ultima edizione del 2020 ha visto la presenza di produttori provenienti da oltre 30 Paesi diversi con oltre 1000 etichette partecipanti alla competizione.

Da quel 1902 ovviamente molte cose sono cambiate, il processo di spumantizzazione è stato adottato da un numero sempre crescente di viticoltori, oggi fieri produttori di Trentodoc. Il riconoscimento della denominazione di origine controllata arriva nel 1993, anche grazie al lavoro svolto dall’Istituto Trento Doc.

Fondato nel 1984, l’Istituto tutela lo spumante metodo classico trentino e promuove l’omonimo marchio collettivo TRENTODOC, nato nel 2007 dall’esigenza di rafforzare l’identità collettiva del prodotto, valorizzare il suo legame con il territorio, l’impegno dei produttori e soprattutto proteggere e promuovere le cosiddette Bollicine di Montagna. Un’associazione in continua crescita, ad oggi ne fanno parte 57 cantine, a rappresentare quelle 177 etichette e 10 milioni di bottiglie vendute annue che si fregiano del marchio Trentodoc.

Tra queste vi è proprio Cembra Cantina di Montagna, la più alta cantina del Trentino, situata a 700 metri d’altitudine. Fondata nel 1952 da un piccolo gruppo di giovani viticoltori e saggi montanari, che decisero di imbattersi in un’avventura più eroica che enoica. La Val di Cembra da sempre è considerato un territorio particolarmente vocato per la produzione di vino ma è anche l’emblema di una delle viticolture eroiche del belpaese.

Le vigne si inerpicano lungo una valle fluvio-glaciale ancora più antica delle Dolomiti, che da Lavis porta direttamente in Alto Adige. È sui versanti a ovest di queste montagne, particolarmente scoscese e di difficile accesso, che nascono i vini di Cembra Cantina di Montagna. L’esposizione solare, l’Ora, il vento del Garda, che protegge i vigneti dall’umidità, e pendenze che in molti casi superano il 40%, sono tra le caratteristiche del territorio che si ritrovano tutte nell’eleganza e nell’incredibile piacevolezza dei Trentodoc di Cembra Cantina di Montagna.

Una cantina cooperativa costituita da circa 300 soci conferitori che si inerpicano su dei terreni impervi, difficili da lavorare, un impegno in vigna fuori dal comune, se si pensa alle 900/1.000 ore annue di duro e appassionato lavoro per ogni ettaro vitato in questa valle. Ma tutto ciò non ha mai intimorito i vignaioli cembrani.

Già dalle fine degli anni ’80 è stata una delle prime cantine sociali ad attuare programmi di zonazione, al fine di individuare i terreni più adatti ad ogni singola varietà d’uva. Un percorso che ha permesso di acquisire una profonda conoscenza del territorio e di aderire, nel 2016, al progetto di difesa integrata SQNPISistema di Qualità Nazionale di produzione integrata, il cui obiettivo è gestire il vigneto nel rispetto dell’ambiente, per una tutela tanto del territorio quanto degli agricoltori.

Qui tutti sono impegnati nel difendere e proteggere il proprio territorio , dichiarato “Paesaggio rurale storico d’Italia” dal Ministero delle Politiche Agricole, con un lavoro costante durante tutto l’anno che culmina nel giorno della vendemmia, ancora effettuata a mano e con utilizzo della Bigoncia, il tradizionale recipiente di legno con cui si trasporta ancora l’uva e l’utilizzo del torchio verticale Marmonier per la pressatura delle uve.

Antichi sapere enoici tramandati in una terra aspra, dura, dove per anni veniva estratto il porfido, l’Oro Rosso dei cembrani, visto che per circa un secolo ha trainato l’economia locale. I terreni sono intrisi di quest’antica roccia effusiva di origine vulcanica, che ha forgiato vigneti dalle caratteristiche inimitabili, conferendo ai vini una straordinaria freschezza, mineralità e persistenza, nonché grande eleganza. Per questo Cembra Cantina di Montagna ha omaggiato il suo territorio chiamando Ororosso gli spumanti metodo classico Trentodoc che produce.

OROROSSO DOSAGGIO ZERO TRENTODOC

Come anticipato le uve di Chardonnay vengono raccolte da selezionati vigneti in piccoli contenitori e pressate intere nella marmonier, che permette una pigiatura soffice e controllata e una resa in mosto fiore limpido, pari al 55%. Le diverse parcelle sono vinificate singolarmente e solo successivamente assemblate in cuvée in primavera. Prima dell’estate si effettua il tiraggio e da qui inizia un lungo di affinamento sui lieviti di circa 60 mesi, che terminerà con la sboccatura senza l’aggiunta della liqueur d’expédition. Prima di uscire sul mercato, OROROSSO Dosaggio Zero affina ancora 3 mesi in bottiglia.

Nel calice si presenta con un inteso e brillante giallo paglierino dal perlage sottile e molto persistente. Al naso è deciso e di rara finezza, fragranti effluvi floreali e note di melone bianco, pesca e ananas rincorrono una lieve speziatura; qualche accenno di pasticceria sul finale. In bocca entra deciso, verticale, grande energia e freschezza, eleganza e consistenza. Una scia sapida-balsamica lo sostiene sempre, allungandosi su un finale molto piacevole e persistente.

Eccellente come aperitivo, consigliato con antipasti a base di salumi e di formaggi, ottimo con crudités di pesce, crostacei e sushi; da provare con risotto con gamberi rossi di Mazara e mantecatura al Trentodoc | Per gustarlo al meglio servire ad un temperatura di 6°C. Si consiglia di berlo in un ballon flute, il calice con la coppa a forma di palloncino, adatto per spumanti metodo classico e Champagne. Da bere subito, ha un buona longevità.

CEMBRACANTINADIMONTAGNA.IT
Crediti Fotografici Cantina di La-Vis e Valle di Cembra S.c.a.; Istituto Trento DOC

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