Il meglio del vino nel primo mese di Fuori Expo!

Articolo pubblicato a maggio 2015 su LorenzoVinci.ilgiornale.it (https://bit.ly/2C9X0dt)

Ad un mese dall’inizio di Expo 2015 e con un Padiglione italiano del Vino inaugurato solo pochi giorni fa, a Milano han già ospitato “fuori dai tornelli Expo”, i due più significativi eventi tra quelli in programma in questi sei mesi.

Il primo è il “Who’s Who in Wine – Protagonisti a Milano”, organizzato da Civiltà del bere, la storica rivista italiana di vino e cultura gastronomica, con 60 Cantine d’eccellenza italiane mentre il secondo è una manifestazione della storica azienda di distribuzione e servizi Sarzi Amadè, quasi 50 anni di passione per i grandi vini e distillati, che ha proposto i migliori vini francesi selezionati dal proprio catalogo.

Circa 500 tra enoappassionati, giornalisti e operatori nelle sale dell’Hotel Marriot martedì 12 maggio per Civiltà del bere, che con l’occasione ha presentato il secondo volume della Guida Who’s Who in Wine 2015, dedicato ai professionisti del vino come vivaisti, agronomi, enologi, bottai ma anche le vetrerie, fino agli attori della comunicazione e della vendita, giornalisti, agenti, importatori. Un interessante talk show ha aperto l’evento, condotto dal direttore di Civiltà del Bere, Alessandro Torcoli, dal titolo “Energia per il vino!”, una sorta di “new ideas generation” per stimolare un dibattito tra platea e ospiti.

Degustare le ben 179 etichette era impegnativo così la scelta è ricaduta sulle mie etichette preferite e sulla sperimentazione e conoscenza di alcune realtà emergenti selezionate da Civiltà del bere.

Ed eccovi una lista con i miei migliori apprezzamenti.

La macchia mediterranea del Tormaresca Bocca di Lupo, Castel del Monte Doc 2010, il pepe e il tannino setoso del La Braccesca Bramasole, Syrah Cortona Doc 200 e la “Sardegna” in un bicchiere del Turriga, Isola dei Nuraghi Igt 2010 di Argiolas.

La terra e la mineralità dell’altra Toscana nel Lupicaia, Toscana Igt 2009 Castello del Terriccio, la salinità che non ti aspetti nel Premium Mention Honorable, Lambrusco di Sorbara Doc 2014 ed il tannino che ti asciuga nel Vigneto Cialdini, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc 2014 entrambi di Cleto Chiarli.

La morbidezza della Barbera d’Asti Palas Docg 2013 di Michele Chiarlo, senza parole davanti ad un ES primitivo di Manduria di Gianfranco Fino, il prato fiorito del Petite Arvine Valle d’Aosta Dop 2014 di Les Crêtes.

La perfezione dell’annata 2006 per il bianco nel Lis, Venezia Giulia Igt 2006 di Lis Neris, dove l’assemblaggio del Pinot Grigio, Chardonnay e Sauvignon Blanc ha raggiunto l’equilibrio ottimale.

La Prova d’Autore, Umbria Rosso Igt 2012 di Roccafiore. Tre tenori, Sangiovese, Montepulciano e Sagrantino, che si incontrano solo prima dell’imbottigliamento per un concerto di frutta rossa matura ed elegante tannino.

Il Sauvignon “floreale che non sa di vegetale” Castel Ringberg, Alto Adige Doc 2013 e il litchi dal sottil corpo, fresco e delicato del Kastelaz, Gewürztraminer Alto Adige Doc 2014 entrambi di Elena Walch.

Il giorno precedente le stesse sale dell’Hotel Marriot han ospitato il meglio dell’enologia d’oltralpe grazie ai vini francesi, e non, selezionati dal catalogo della Sarzi Amadè. Oltre 150 le etichette tra champagne, vini bianchi, rossi, dolci e distillati francesi e caraibici.

Ed eccomi nella Champagne di De Sousa (Extra Brut Cuvée “3A” Gran Cru) e di Françoise Bedel (Extra Brut Cuvée Comme Autrefois 2000 metodo ancestrale).

Si passa subito alla Borgogna di Maison Louis Latour (lo chardonnay di Puligny-Montrachet 2013 e Chevalier-Montrachet Grand cru “Les Demoiselles” 2010, il Pinot Nero di Château Corton Grancey Grand Cru 2010 e Chambertin Grand Cru “Cuvée Héritiers Latour” 2010) per poi attraversare la Loira di Château de Tracy e il suo sauvignon del Pouilly Fumé Mademoiselle de T 2013 e l’Haute Densité 2011.

Assaporando il riesling “alsaziano” Clos-Saint-Urbain Grand Cru 2012 di Domaine Zind-Humbrecht si arriva a Bordeaux e i suoi tagli e si incontra Château Smith Haut Lafitte e il suo Rouge 2007, il Château Beau-Séjour Bécot Saint-Émilion 1996, il Château Clos Fourtet de Saint-Émilion 2008, il Château Calon Ségur 2000, il Château Gazin 1999.

Da Pomerol un ultimo salto a Margaux con Château Giscours 2006, per chiudere in dolcezza con i sauternes di Château Girard 2005 e 1998, Château La Tour Blanche 2010 e 2007 e finendo con Château d’Yquem 1995!

Interessante la verticale di Banyuls dei Domaine Vial Magnères ma soprattutto i vecchi millesimi dello Château Las Collas Rivesaltes, il Muscat de Rivesaltes – Les années 1980 (moscato d’Alessandria) e Rivesaltes 1961 e 1945, questi ultimi due da Grenache gris, Grenache blanc e Grenache rosé.

Se le premesse sono queste direi che i sei mesi dell’Expo ci regalerà delle bellissime sorprese, per scoprirle non vi resta che seguirmi!

[Photo Credit: Civiltà del bere; Antonio Cimmino]
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