PDV – WineXmas Pills #9 – J.HOFSTÄTTER GEWÜRZTRAMINER VIGNA KOLBENHOF / PINOT NERO BARTHENAU VIGNA S.URBANO

Articolo pubblicato a dicembre 2020 su IlProfumoDellaDolceVita.com  (https://bit.ly/2WKduaz)

Senza soluzione di continuità con la scorsa puntata di WineXmasPills, restiamo in Südtirol per presentarvi in questo nono appuntamento la Tenuta J. Hofstätter conosciuta in tutto il mondo per i suoi Gewürztraminer e soprattutto per il Pinot Nero.

Rinomata azienda vitivinicola a conduzione familiare (siamo alla quarta generazione), la tenuta nasce più di un secolo fa, nel 1907m tra i vicoli di Termeno per mano di Josef Hofstätter. Fabbro di professione, gestore di un piccolo ristorante con la moglie Maria e produttore di vino nella sua cantina, Josef intuisce l’opportunità e la reddittività del commercio del vino e ne fa la sua attività principale. Alla sua morte, la gestione dell’azienda ricade su sua moglie supportata da Konrad Oberhofer, un loro fidato collaboratore che sposa Luise, una sua nipote, e prende in mano le redini dell’azienda.

La vera svolta arriva nel 1959 quando Paolo Foradori sposa Sieglinde Oberhofer, figlia unica di Luise e Konrad. Paolo, anche lui discendente da una famiglia di vignaioli di origine trentina, porta in dote alcune delle tenute di famiglia che si trovano sull’altopiano di Mazzon, in particolare il maso Barthenau, l’area più vocata per la produzione di Pinot Nero in Italia.

Paolo Foradori e suo figlio Martin

Considerato da tutti il padre del Pinot Nero, negli anni sessanta introduce il Guyot (andando contro le convinzioni dell’epoca) come metodo di coltivazione per il Pinot Nero. All’avanguardia anche commercialmente, creò una propria rete di vendita, con risultati ancora oggi visibili, visto che J. Hofstätter, caso più unico che raro nel panorama vitivinicolo, vende quasi l’80% del suo vino in Italia.

Altro merito di Foradori è quello di aver per primo scommesso sul grande valore dei vini prodotti da un singolo vigneto, sulla convinzione che questi potessero riflettere i veri tratti distintivi di un territorio unico, la scelta del giusto vitigno fatta con estrema attenzione in modo da adattarsi armoniosamente alle caratteristiche geologiche e climatiche del territorio specifico. Ha portato avanti quindi con molta passione e convinzione la battaglia per la valorizzazione dei Gran Cru altoatesini, come li adorano chiamare i francesi, passando poi il testimone a suo figlio Martin (che oggi guida l’azienda), nel far sì che finalmente nel 2014 il concetto di VIGNA in Alto Adige fosse normato.

Oltre al su citato maso Barthenau con la VIGNA S. Urbano e la VIGNA Roccolo per il Pinot Nero, negli anni VIGNA Kolbenhof è diventato l’assoluto riferimento per il Gewürztraminer.

Panorama da VIGNA Kolbenhof

Ad oggi sono circa 50 gli ettari di vigneti di proprietà che fanno della tenuta J. Hofstätter una tra le aziende viticole familiari più grandi dell’Alto Adige. L’estensione dei vigneti consente ancora una viticoltura fatta a mano a cui si accompagnano le più moderne tecnologie, specialmente in cantina. Martin Foradori Hofstätter ha seguito sì il solco delle tradizioni di famiglia, ma ha fatto in modo che l’azienda col tempo divenisse un punto di riferimento in termini di innovazione , e tutto questo già a partire dagli anni Novanta. Anche con qualche idea azzardata, come nel 1997, quando ha fatto “crescere” la sua cantina (per problemi di spazio) in altezza, con la Torre del Vino, una moderna costruzione rivestita in legno proprio accanto al campanile tardogotico simbolo di Termeno. “L’esistente va trattato con rispetto ma il rinnovo deve essere deciso e risoluto, adeguato ai tempi”, queste le sue parole, avallate anche da un’assoluta novità per l’Alto Adige, la scelta di utilizzare delle nuove botti di cemento; con la loro forma conica il mosto d’uva fermenta con delicatezza e consuma poca energia, quella necessaria per il controllo della temperatura. Inoltre, la loro sorprendente eleganza è diventata un’attrazione per i visitatori della cantina.

GEWÜRZTRAMINER VIGNA KOLBENHOF SÜDTIROL – ALTO ADIGE DOC

La VIGNA KOLBENHOF si trova nella frazione Sella, sopra il paese di Termeno. Le uve vengono leggermente pigiate a grappolo intero in modo che il mosto rimanga a contatto con le bucce per qualche ora. Segue una pressatura soffice. La fermentazione avviene a temperatura controllata. Maturazione in acciaio sulle fecce fini per 8 mesi con batonnage settimanali (tecnica che consiste in una leggera agitazione del vino per rimettere in sospensione i lieviti fini e migliorare le qualità organolettiche del vino).

Alla vista si presenta di un intenso giallo paglierino con luminosi riflessi che giocano tra oro e verdolino. L’olfazione è intensa, fragrante, si concede elegantemente con rimandi ad albicocche e pesche dolci, succose. Un frutto esotico si presenta sotto forma di mango, passion fruit e lychees. I suoi terreni di montagna in quelle sensazione di roccia calcarea. Sul finale regala note iodate. Il sorso è importante, concentra tutti i suoi sapori, pur restando composto, elegante ed equilibrato grazie alla sua fresca acidità. Una scia balsamica da salvia regala incredibile persistenza. In una perfetta corrispondenza naso-bocca chiude su un finale sapido che rende la beva molto piacevole.

Perfetto da degustare anche da solo, trova l’abbinamento ottimale con i crostacei, le zuppe di pesce, con il foie gras ed è l’ideale con la cucina orientale e speziata.| Per gustarlo al meglio servire ad un temperatura di 8° – 10°C in un calice di media apertura per concentrare gli aromi dei vini bianchi. Da bere subito, darà il meglio di sé tra un paio d’anni. Si conserva perfettamente in cantina anche per 7-8 anni.

PINOT NERO BARTHENAU VIGNA SANT’URBANO SÜDTIROL – ALTO ADIGE DOC

Il Pinot Nero di riferimento, senza se e senza ma. Espressione di un prestigioso cru collocato nel cuore dell’area più vocata della tenuta Barthenau, a Mazzon, circa 25km a Sud di Bolzano in Bassa Atesina, dove una parte delle viti hanno oltre 60 anni di età.

Vendemmia manuale in piccole cassette per mantenere integri gli acini. Il 75% dell’uva viene diraspata, un altro 25% rimane intatto per la fermentazione in botte. La fermentazione dura circa 10 giorni. Maturazione in piccole botti di rovere francese per un anno, a cui segue l’assemblaggio delle singole botti in un’unica botte grande, sempre di rovere, per circa 8 mesi. Ulteriori otto mesi di affinamento in bottiglia prima della messa in vendita.

Rosso rubino luminoso ed elegante che alla vista rivela subito la sua grande concentrazione. Al naso il bouquet olfattivo è ampio, profondo, si svela poco a poco. L’esordio è di piccoli frutti rossi, lamponi e amarene, delicati sono i toni speziati, con una stecca di vaniglia che si accompagna ad una fine nuance vanigliata. Al palato è equilibrato, convince per una elegante acidità, la trama tannica è setosa, suadente, una finezza gustativa accompagna lungo tutto il suo sorso così nobile.

È il vino per le occasioni importanti, ottimo da solo, perfetto con carni rosse e selvaggina, in particolar modo con due piatti natalizi sudtirolesi: il cervo in salsa di ginepro o lo spezzatino di capriolo, serviti entrambi con la tipica marmellata di mirtilli rossi. Sul fine pasto da abbinare a formaggi non troppo piccanti | Per gustarlo al meglio servire ad un temperatura di 14° – 16°C in un calice ampio per vini rossi di buona struttura e intensità.  Da bere subito, darà il meglio di sé minimo tra un paio d’anni. Si può lasciare in cantina a riposare per un decennio almeno.

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Crediti Fotografici: Weingut Weinkellere J. Hofstätter GmbH

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