Vinonews24 – Villa Santo Stefano e il potenziale enoico della Lucchesia

Articolo pubblicato ad ottobre 2022 su Vinonews24.it (https://bit.ly/3UblUkJ)

Degustazione delle nuove annate alla tenuta della famiglia Reitzle, che nell’arco di un ventennio ha lavorato per dimostrare il potenziale vitivinicolo della Lucchesia.

Potrebbe sembrare una storia già vista e raccontata quella di Wolfgang Reitzle, per molti anni manager di importanti case automobilistiche, che dopo tanto girovagare per il mondo ricorda le estati da bambino in Italia, sceglie di fermarsi in Toscana, sua grande passione trasmessagli da un caro amico. Ma non è da tutti scegliere la Lucchesia come buen retiro.

È il 2001 quando Wolfgang e la moglie Nina Ruge acquistano a Pieve di Santo Stefano, frazione di Lucca, l’ex Villa Bertolli e la ribattezzano Villa Santo Stefano in onore della omonima pieve del IX secolo che si trova nelle immediate vicinanze.

DA CASA DI VACANZA AD AZIENDA OLEO VINICOLA

L’idea dei Reitzle era quella di una semplice casa vacanza per trascorrervi qualche mese all’anno. La posizione unica sulle colline della Lucchesia, la vista mozzafiato sulla valle ed in lontananza sul mare della Versilia, una vegetazione nei dintorni da paradiso terrestre, la città di Lucca a pochi chilometri, sono stati gli ingredienti di un amore quasi a prima vista per questo territorio, complici gli assaggi dei loro primi prodotti, l’olio e il vino, frutti dei piccoli uliveto e vigneto annessi alla proprietà.

In poco tempo Villa Santo Stefano si trasforma in un’azienda oleo vinicola, con i coniugi Rietzle che si dedicano esclusivamente a quest’attività. Con gli anni gli ettari vitati in Lucchesia diventano sette, coltivati a poco meno di 300 metri di quota principalmente a vermentino, cabernet sauvignon, merlot, petit verdot, sangiovese, oltre a ciliegiolo, colorino, canaiolo e alicante bouschet. I restanti 5 ettari sono dedicati all’uliveto dal quale si ricavano annualmente 1.500 litri di olio extravergine di oliva biologico DOP Lucca prodotto con le cultivar toscane frantoio, leccino, moraiolo e maurino.

LA PRODUZIONI DI VINO

Circa 50mila le bottiglie annue di vino prodotte, che fino al 2014 venivano vinificate nella vecchia cantina dei Bertolli, anno in cui è stata ultimata quella nuova, dopo ben 8 anni di lavori. La barricaia è composta da oltre 150 botti, tra barrique, tonneau e legni da 2.000 litri, oltre a qualche vasca in cemento non vetrificato.

Il 2006 è l’anno di produzione del primo vino, il Loto, classico taglio bordolese, che ancora oggi rappresenta il vino più conosciuto di Villa Santo Stefano. Nel nome il richiamo a dalle ninfee cresciute casualmente e quasi magicamente in un laghetto artificiale all’interno della proprietà.

Pochi anni dopo fu la volta di Gioia, il bianco che evoca la profonda felicità dei Reitzle nel vivere e produrre olio e vino in questa terra. Nel 2015 arriva l’autoctono Sereno dedicato alla serenità raggiunta nel dimostrare nell’arco di una decade la vocazione enoica della Lucchesia. Luna è il rosato che vede la nascita nel 2018, con il mare della Versilia a pochi passi, ci voleva proprio un vino per l’aperitivo. Nella tipologia e nel nome il richiamo al colore rosa della Luna in alcune serate estive che si staglia sopra Villa Santo Stefano. Nel 2019 l’ultimo nato, Volo, un rosso uscito sul mercato proprio alla fine del primo “lockdown”, nel nome l’invito a ricominciare a volare e sognare.

L’ALTRO SOGNO DEI RIETZLE: UN CABERNET FRANC

Tutto ciò in attesa che si realizzi l’altro sogno dei coniugi Reitzle: produrre un cabernet franc in purezza. Risale a pochi mesi fa l’acquisto di 11 ettari in Maremma, nel territorio di Manciano (GR). Su suoli molto minerali sarà allevato proprio il cabernet franc destinato a produrre un grande vino rosso in purezza a tiratura limitata. Una buona parte del vigneto, invece, sarà dedicata alle uve impiegate nella vinificazione del Loto che sarà trasferita totalmente in Maremma.

NOTE DI DEGUSTAZIONE

Luna Toscana Igt Rosato 2021
Uvaggio: sangiovese 50% – merlot 50%
Vinificazione: macerazione sulle bucce di un paio d’ore, fermentazione e affinamento in acciaio fino all’imbottigliamento.

Dall’accattivante color rosa provenzale, al naso sprigiona profumi nitidi e puliti che richiamano la pesca bianca, le fragoline di bosco ed una croccante mela annurca. Una ventata di freschezza floreale vivacizza il finale. Al palato è fresco, piacevole, immediato e non impegnativo, seppur dal sorso non troppo lungo è un vino che si fa bere molto volentieri.

Gioia Toscana Igt Vermentino 2021
Uvaggio: vermentino 100%
Vinificazione: fermentazione e affinamento in acciaio sulle fecce nobili per 6 mesi

Al naso è fine, armonico, caratterizzato da un bouquet fruttato. Un floreale per nulla invadente ben accompagna sfumature minerali ed un nota iodata che ci tiene incollati al calice. Al palato è piacevolmente acido, fa salivare in modo discreto, si muove agile. Granelli di sale sul finale per una sorprendentemente lunghezza. Un vino con il mare dentro.

Sereno Colline Lucchesi Doc 2019
Uvaggio: 80% sangiovese – 20% tra ciliegiolo, colorino e canaiolo
Affinamento: un anno in botti di rovere da 20 ettolitri

Un luminoso rosso rubino dai riflessi porpora al naso subito richiama subito una fresca marasca e profumi di rose e di violette. Fini sentori speziati di cannella e chiodi di garofano le lasciano spazio sul fina a note balsamiche e macchia mediterranea. Al palato il fruttato rosso si fa maturo e sotto spirito, la trama tannica, morbida e rotonda, è sorretta da una ben presente freschezza. Un vino dal finale abbastanza persistente.

Volo Toscana Igt Rosso 2020
Uvaggio: 40% petit verdot, 40% cabernet sauvignon e 20% alicante bouschet
Vinificazione: separatamente in acciaio, assemblaggio in vasche di cemento dove riposa circa 10 mesi

Prodotto dal vigneto più giovane, ha un colore rosso rubino con screziature violacee dai toni freschi e brillanti. Un’esplosione floreale al naso che ricorda la viola. Vivide note di piccoli frutti rossi e neri (mirtilli, more e ciliegie) e qualche sbuffo mentolato. Al palato è succoso e dalla buona struttura, tannino giovane ma alquanto fine, nel finale morbido e di facile beva il ritorno di un frutto rosso più maturo.

Loto Toscana Igt Rosso 2019
Uvaggio: cabernet sauvignon 40%, merlot 40%, petit verdot 10%, cabernet franc 10%
Affinamento: matura dai 14 ai 18 mesi in barrique e tonneau di rovere francese, nuove per circa un terzo. Seguono 6/9 mesi in cemento e un riposo in bottiglia di 6 mesi.

L’anteprima 2019 è la prima del vino di punta di Villa Santo Stefano che vede l’ingresso nel taglio bordolese del cabernet franc. Con tutta la sua scalpitante giovinezza è un vino che già fa intravedere tutto il suo potenziale. Sentori di frutti rossi in infusione, la freschezza delle erbe aromatiche, una spina dorsale speziata dai contorni vanigliati che chiude su note tostate di caffè. Palato poliedrico e sfaccettato, la trama tannica gioca su eleganza e tensione, la freschezza è vibrante, la sapidità allunga il finale molto persistente e con una deliziosa chiusura di bocca.

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