Istituto Grandi Marchi, 57 capolavori per i suoi 10 anni!

Chiudiamo il 2014 con un evento tenutosi a Milano lo scorso novembre per celebrare i primi dieci anni dell’Istituto Grandi Marchi, associazione che raggruppa 19 prestigiose famiglie italiane del vino, unite da un intento comune, quello di promuovere la conoscenza dei grandi vini italiani nel mondo.

La manifestazione si è tenuta nella splendida cornice del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia ed è stata organizzata in collaborazione con Civiltà del bere, la storica rivista italiana di vino e cultura gastronomica. Ad inaugurare il tutto, in apertura vi è stato il talk-show “Il Mondo che abbiamo visto (e che vedremo)” coordinato da Luciano Ferraro e Alessandro Torcoli, a cui hanno preso parte attivamente tutti e 19 i produttori presenti.

Dopo il talk show è iniziata la grande degustazione di ben 57 capolavori, tre per ogni cantina appartenenti all’Istituto Grandi Marchi. Per la precisione, sei spumanti, tredici bianchi, un rosato, trentasei rossi e per finire un dolce.

Quasi tutti hanno portato con se vini annata 2004, anno di fondazione dell’associazione, e alcuni sono stati presentati personalmente dai loro produttori.

È stata una serata molto emozionante in cui intorno al vino ci si confrontava e si condividevano esperienze al fine di conoscersi meglio con e tra colleghi.

Si farebbe un torto a non raccontare di tutti i 57 vini presenti, e dei loro presentatori, degustati tutti o quasi…. qualcuno me lo sono perso per sold out dell’etichetta!

Si inizia con Alois Lageder, habitué di piacevoli conversazioni su Süd Tirol e arte contemporanea che ha presentato due bianchi, il più giovane Am Sand, Gewürztraminer Alto Adige Doc 2012 e lo Chardonnay Löwengang 2004 e tra i rossi il suo coscritto Pinot nero Krafuss 2004 ... L’Indimenticabile.

Al banco Antinori, in un momento di assenza del Marchese Piero, ho potuto fare due chiacchiere con una mia vecchia conoscenza milanese, Mattia Oriani, a proposito del Bianco, non novità Castello della Sala Conte della Vipera, Umbria Igt 2013, giunto ormai alla undicesima vendemmia (Sauvignon blanc e Sémillon). Ben due 2004 è stata la scelta sui vini rossi, Chianti Classico Gran Selezione Docg di Badia a Passignano ed il pugliese Castel del Monte Doc Bocca di Lupo della loro tenuta alle pendice dell’Alta Murgia La promessa.igm_sc_01_lowLa “splendida” Valentina Argiolas, ha rappresentato come suo solito più che degnamente la sua terra d’origine, cioè la Sardegna, portando i suoi 3 Isola dei Nuraghi Igt. Il Bianco Iselis 2013, un nasco quasi in purezza, ed i due rossi nati dall’assemblaggio dei tre vitigni autoctoni sardi, Bovale, Carignano e Cannonau il Korem 2011, ed il Turriga 2004 Il mito dei 4 mori.

Jacopo Biondi Santi ha portato oltre ai due rossi di Castello di Montepò, il Sassoalloro 2010 e Morellino di Scansano Docg 2010, il suo celebre Brunello di Montalcino Docg 2004 L’invenzione

Tra le Bollicine, gran belle sorprese sia per i Franciacortini che per i Prosecchisti

Ca’ Del Bosco è partito dal più “giovane” Franciacorta Riserva Cuvée Annamaria Clementi 2005, per poi passare con il millesimo 2004 al Riserva Cuvée Annamaria Clementi Rosé per concludere con una delle novità più interessanti della serata il Franciacorta Riserva Vintage Collection Dosage Zéro Noir 2001 Monumentali, con un dolce e sentito ricordo per Annamaria Clementi fondatrice di tutto ciò scomparsa proprio quest’anno.

L’elegante Signora Carpenè invece ha fatto degustare le sue prestigiose bottiglie di prosecco 2013: Valdobbiadene Superiore 1868 Extra Dry, 1868 Cartizze, al Rosé Cuvée Brut … I prosecchi non sono tutti uguali

Michele Chiarlo, insieme al figlio Alberto, ha presentato le sue eccellenze piemontesi: Rovereto, Gavi del Comune di Gavi Docg 2013, Cerequio, Barolo Docg 2004 ma soprattutto il nuovo La Court VignaVeja, Barbera Nizza Superiore Docg 2010 … La sorpresa della serata!

Con José Rallo e la sua Donnafugata mi è sembrato di fare un salto in una favola del passato con le sue etichette e i nomi dei suoi vini che ci ricordano chi, come e quando la vite è arrivata in Sicilia. La triade di etichette sono il nuovo Chardonnay Chiarandà 2011, il celebre Passito di Pantelleria Ben Ryè 2008 , l’unico vino dolce della serata, è il Nero d’Avola Mille e Una Notte 2004. Favol-osi!

I Folonari hanno presentato i vini top delle loro cantine: il Chianti Classico La Forra 2011 e il Cabernet Sauvignon Il Pareto 2010 della Tenuta di Nozzole, insieme a Cabreo Il Borgo 2004, Sangiovese (70%) e Cabernet (30%) delle Tenute del CabreoToscanacci!

La nuova generazione dei GAJA al completo (Rossana, Gaia e Giovanni) mi ha dimostrato ancora una volta che sia che produca un Barbaresco, Brunello o un Bolgheri, le roi è sempre Gaja. Le 3 etichette in degustazione sono state le toscane Rennina, Brunello di Montalcino Docg 2004 e Camarcanda, Bolgheri Doc 2010 e il suo storico Barbaresco 2011. Tre volte chapeau!

igm_sc_04_lowSerena Fedel, responsabile commerciale estero di Jermann ci ha fatto degustare il Pinot grigio 2013 in purezza, il più celebre Vintage Tunina 2004 e il “W…Dreams… … …” 2012 (Chardonnay quasi in purezza) la cui prima vendemmia nel lontano 1987 fu dedicata ad uno dei miei album preferiti “The Joshua Tree” degli U2 uscito proprio quell’anno. Celentano direbbe che Jermann è rock

La sempre sorridente Chiara Lungarotti si è “tinta” completamente di rosso con i suoi vini umbri, dal Rubesco, Rosso di Torgiano Doc 2011 (Sangiovese 90% e Colorino 10%) al Rubesco Vigna Monticchio, Torgiano Rosso Riserva Docg 2008 (Sangiovese con 20% Canaiolo), fino al 2004 di San Giorgio, Umbria Rosso Igt (50% Cabernet Sauvignon, 40% Sangiovese e 10% Canaiolo) L’allegria!

igm_sc_02_lowLa famiglia Boscaini AKA Masi ha presentato all’evento un 2004 di rilievo, il Mazzano, Amarone Classico della Valpolicella Doc, Insieme al Valpolicella Classico Superiore MontePiazzo 2010 e al bianco Masianco, Pinot grigio e Verduzzo delle Venezie Igt 2013. Romantico!

Grande emozione nell’ascoltare Piero Mastroberardino mentre raccontava di come suo padre Antonio, scomparso quest’anno, abbia fatto la storia dell’Aglianico. Una sorta di rivoluzione partita nel 1981 in 3 atti, prima cambiamenti in cantina, poi i legni ed infine le macerazioni. Ma ad Antonio si deve soprattutto il rilancio di tutta la viticultura irpina, la salvaguardia e la valorizzazione, oltre all’aglianico, degli altri due vitigni autoctoni storici, il greco di tufo e il fiano. In degustazione il Radici, Fiano di Avellino Docg 2013, e l’Aglianico in purezza simbolo dell’azienda il Radici, Taurasi Riserva Docg, il 2004 e la nuova annata 2008, la cui etichetta è stata disegnata da Pietro con il ritratto di suo padre Antonio. Nostalgia e riconoscenza!

igm_sc_03_lowIl banco di degustazione riservato a PIO CESARE durante la mia visita era vuoto quindi mi son servito da solo…e che servizio! Tutti 100% Nebbiolo. Bricco di Treiso Barbaresco Docg 2010, Ornato Barolo Docg 2010 e Barolo Docg 2004. Autogestione!

Con Carlo de Corato delle Cantine Rivera si parla dell’intera Puglia degustando il suo rosato Pungirosa, Castel del Monte Bombino Nero Docg 2013, (prima docg ad essere riconosciuta ad un vino rosato) e il rosso Trisco, Primitivo Puglia Igt 2012. Ma il meglio doveva ancora arrivare, il millesimo 2004 de Il Falcone, Castel del Monte Riserva Doc, dove il Nero di Troia incontra il Montepulciano (30%). Mastodontico Jéroboam!

Ahimè di Tasca d’Almerita mi son perso lo storico Rosso del Conte 2004 (Nero d’Avola, Perricone e altre uve rosse della tenuta), sold out a metà serata! Ma mi son rifatto con lo Chardonnay in purezza Vigna San Francesco, Contea di Sclafani Doc 2012 e con il rosso Nerello Mascalese Ghiaia Nera 2012. Ritenta…sarò più fortunato!

Per la Tenuta San Guido  era presente la nuova generazione di Bolgheri, Priscilla Incisa della Rocchetta che ha presentato il Sassicaia 2011, insieme a Guidalberto 2012 e Le Difese 2012. Giovani talentuosi!

Concludo con Michele Benetti che, insieme al padre Massimo, mi ha raccontato Umani Ronchi e le loro Marche, facendo parlare i suoi vini: il Vecchie Vigne Casal di Serra, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc 2012, il Montepulciano San Lorenzo, Rosso Conero Doc 2012 e il Pelago 2004 , Marche Rosso Igt, per celebrare l’evento Marche Terra di Santi e Viticultori!

 

 

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